TRIESTE – Si è nuovamente rischiato lo stop dei passaggi nel Canale di Suez, dopo che ieri la portacontainer ONE Orpheus era diventata ingovernabile a causa della rottura del timone.
La nave, lunga 336 metri, larga 46 metri e con una stazza di 101mila tonnellate, si era appoggiata ad un pontile galleggiante e le unità che la seguivano erano state invitate a fermarsi buttando l’ancora. Nella notte, quattro rimorchiatori della Suez Canal Authority hanno “agganciato” la ONE Orpheus, che faceva parte di un convoglio diretto a Nord, in viaggio da Singapore ai Paesi Bassi.
L’emergenza non pare aver avuto conseguenze sul traffico del Canale, con tutte le navi dirette a Sud in transito regolare e quelle in direzione opposta in lieve ritardo.
Nel frattempo sono state eseguite le necessarie riparazioni per consentire alla portacontainer della ONE di riprendere normalmente il suo viaggio.
Gli ultimi incidenti nella via d’acqua gestita dall’Egitto si erano verificati ad agosto, altri a metà giugno e a metà maggio di quest’anno. In entrambi i casi si erano registrati solo lievi ritardi nel traffico, ma con grossi rischi che si ripetesse la tragica situazione del 2021, quando la portacontainer Ever Given (circa 400 metri di lunghezza) si era arenata nel Canale, bloccando per sei giorni le rotte del commercio globale.