TRIESTE – Una zona di faglia geologica rallenterà i lavori per la Galleria di base del Semmering, che entrerà in funzione con almeno due anni di ritardo.
Non è il primo rallentamento che subisce questa imponente opera lungo il Corridoio ferroviario Adriatico-Baltico. Si tratta di una serie di interventi destinati a incidere profondamente sulle tempistiche di collegamento tra Vienna e Villaco. Per quanto riguarda le merci, la nuova ferrovia migliorerà le connessioni dei porti di Trieste, Venezia e Capodistria verso alcuni dei mercati di riferimento dell’Europa orientale e meridionale.
A fine dicembre ÖBB (Ferrovie austriache) aveva annunciato il completamento dell’80% del tunnel del Semmering alla sezione Fröschnitzgraben Ost, la più lunga con circa 13 chilometri.
Dei giorni scorsi, invece, la notizia secondo la quale i lavori – che già in questi anni avevano accumulato ritardi – non riusciranno ad essere completati per far passare i treni nel 2028. Una zona di faglia geologica nel Grassberg durante lo scavo di Gloggnitz ritarderà gli scavi spostando la data al 2030 e aumenterà i costi che – a causa dell’aumento delle materie prime e dell’energia – dovrebbero passare da 3,5 a 3,9 miliardi di euro.
Il nuovo programma si basa su “una valutazione dettagliata degli aspetti strutturali, tecnici e geologici del grande progetto” spiega una nota stampa. La struttura geologica estremamente complessa di quel tratto di montagna con il susseguirsi di strati duri e morbidi di terreno e roccia non rendono possibile continuare a scavare in sicurezza. Una volta completati, gli interventi previsti porteranno il tracciato a poco più di 27 chilometri rispetto agli attuali 41. Ma un altro vantaggio evidente sarà costituito dall’eliminazione della doppia trazione, finora necessaria per un tratto la cui ripidità non consentiva altra soluzione per i treni merci.