TRIESTE – Dopo l’approvazione dell’assemblea a fine novembre, l’attesa si è protratta per questioni tecniche ma ora c’è l’ufficialità: Interporto Trieste aumenta di 6 milioni di euro il capitale sociale che era fermo a poco più di 11,6 milioni.
La cifra, al di là del valore assoluto, è strategica perché consentirà di investire in nuovi interventi e soprattutto nell’operazione British american tobacco (BAT), l’hub di produzione e ricerca nell’area FreeEste a Bagnoli della Rosandra. Proprio oggi si è tenuto un ulteriore incontro fra i responsabili del progetto di BAT e i vertici di Interporto, per proseguire l’iter del cantiere che si sta aprendo nelle aree ex Wartsila.
L’aumento di capitale servirà a per dare ossigeno alla società che negli ultimi anni ha investito con mutui (14 milioni solo per la realizzazione di FreeEste), finanziamenti e capitale proprio. La nuova solidità finanziaria con un capitale da 17,6 milioni di euro sarà utile anche per il compito di capofila che Interporto Trieste sta portando avanti nella realizzazione del sistema logistico del Friuli Venezia Giulia, che vede interessati l’Interporto di Pordenone, quello di Gorizia e naturalmente quello di Cervignano, direttamente controllato da Interporto.
La spa vede oggi la partecipazione di duisport col 15%, di Friulia (finanziaria della Regione FVG) col 31,99%, dell’Autorità portuale col 20%, della Camera commercio Venezia Giulia (16,54%), del Comune di Trieste (11,05%) e di quello di Monrupino (5,52%), mentre il Comune Gorizia è proprietario di una singola azione. Spicca nella proprietà il porto tedesco di Duisburg, entrato ufficialmente nella compagine l’8 febbraio di quest’anno acquisendo quote da Friulia.