TRIESTE – Quasi 2000 treni movimentati nel 2022, rispetto ai 360 del 2020, primo anno di attività successivo all’inaugurazione del terminal all’Interporto di Pordenone del 2019.
«E’ una cifra che rappresenta un bel passo in avanti, anche perché si tratta di una crescita costante. Ed è uno sviluppo che ha visto non solo l’aumento dei treni transitati a Pordenone, ma anche della movimentazione dei container e dei semirimorchi che nel 2022 ha raggiunto la quota di quasi 50.000 UTI. Questo, per dire che l’Interporto si sta espandendo in maniera “buona” perché aumentano le movimentazioni, crescono le rotte, con l’apertura di nuove direttrici sulle quali operare» Questo il commento di Silvano Pascolo, presidente di Interporto Pordenone, in una nota di bilancio dell’anno appena concluso, con alcune anticipazioni per il 2023.
«Nell’ottica del potenziamento della capacità infrastrutturale dell’Interporto – aggiunge Pascolo – l’obiettivo è raggiungere una capacità di 5-6.000 treni/anno e quindi una movimentazione di circa 180.000 UTI. Per raggiungerlo, i principali interventi riguardano la trasformazione del terminal in stazione elementare, l’installazione delle gru a portale e l’aumento del numero di binari operativi. La costruzione di un magazzino raccordato (attestato al fascio binari) avrà la funzione di “transit point” per la gestione e stoccaggio delle merci sfuse».
Il presidente sottolinea in particolare il consolidamento delle rotte verso il Nord Europa (anche perché l’export dell’infrastruttura è fortemente orientato in questi Paesi), ma anche l’incremento dello scambio con il porto di Trieste. «Intanto, stiamo andando avanti con gli investimenti e siamo in dirittura d’arrivo con la realizzazione dell’allungamento a 750 metri dell’asta di manovra. Abbiamo avuto conferme positive in relazione all’iter di approvazione del progetto, sia per quanto attiene la valutazione di impatto ambientale, e di questo ringrazio il viceministro Gava per l’interessamento, che in riferimento all’approvazione da parte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), che ora sottoporremo al Comune per il rilascio del permesso di costruire. Trattasi di un intervento che, abbinato alla costruzione di un fascio di 4 binari, avrà un’importanza significativa per miglioramento dell’efficienza del terminal» prosegue ancora il presidente.
Qualche numero lo dà l’amministratore delegato di Interporto Pordenone, Alfredo De Paoli, che rivela come il programma di investimenti in corso comprende 6 milioni di euro per i lavori di potenziamento e di sviluppo del terminal intermodale (allungamento asta manovra, fascio binari per la sosta carri ferroviari, ampliamento piazzale intermodale); un milione di euro per i lavori di completamento del Centro servizi e un ulteriore milione per i lavori di adeguamento antincendio del Centro logistico. Altre cifre riguardano l’intera struttura Interporto Pordenone che impiega circa 800 persone, con 82 aziende insediate e un fatturato annuo complessivo stimato in 183 milioni. Obiettivo finale di questi investimenti di Interporto è «promuovere l’integrazione fra la rete ferroviaria, la rete stradale, gli interporti e i porti, condizione necessaria per ottenere la massima sinergia nella logistica del trasporto delle merci in un’ottica di sostenibilità ed in linea con gli obiettivi stabiliti dall’UE: trasferire il 30% del trasporto merci oltre i 300 km su ferro entro il 2030 e il 50% entro il 2050» spiega l’ad.
Infine, un passaggio sulla questione rumore, emersa gli scorsi mesi, sollevata da un comitato di 320 persone che hanno consegnato una petizione al presidente del Consiglio regionale. «Alla fine di dicembre – conclude Pascolo – abbiamo incontrato una delegazione di cittadini residenti in Borgomeduna interessati dalla vicenda del rumore prodotto dai treni che transitano nella via di corsa UD-VE e dalle attività di movimentazione delle UTI nell’area operativa del Terminal. Abbiamo dato loro tutte le spiegazioni del caso e illustrato l’intervento che prevede l’installazione di barriere fonoassorbenti mobili da realizzare nel 2023, finalizzato a mitigare il rumore creato dal carico-scarico dei container nella struttura interportuale. La posa delle barriere a nord della linea UD-VE è prevista nella programmazione di RFI».