TRIESTE – Il servizio ferroviario Hannibal (Contship) fra Trieste e Melzo potrebbe avere vita breve per mancanza di carico: nel frattempo la frequenza sarà di una volta a settimana, contro le tre previste.
A confermare le difficoltà – ma non la volontà di chiusura – il Managing director di Hannibal, Cristiano Peragnolo. «Attualmente siamo in fase di valutazione, non ci sono decisioni definitive, anche se il flusso del collegamento è sbilanciato e l’abbassamento delle tariffe dei camion ha ulteriormente complicato la situazione».
La proposta di collegamento, così come altre in direzione Ovest dal porto di Trieste, era stata significativa proprio per la novità della direttrice, considerando che più dei due terzi del traffico dello scalo guarda all’Est e al Centro Europa.
Il servizio era stato messo in piedi dalla Piattaforma logistica gestita da Hhla Plt Italy grazie all’iniziativa della Casa di spedizioni Parisi e con la collaborazione di Alpe Adria, la società di logistica del porto di Trieste.
«Il nostro gruppo ha investito ma ci siamo ritrovati soli, i partner non ci hanno accompagnato in questo progetto. Questo ha portato a passare la frequenza prevista di tre volte a settimana a una sola a settimana» spiega Peragnolo, che aggiunge qualche critica agli operatori. «Si parla molto di intermodalità e poi all’atto pratico non si vuole abbandonare il trasporto via gomma. Sicuramente dalla Piattaforma logistica – dice ancora il manager di Contship – e dal “sistema Trieste” ci aspettavamo più supporto dal punto di vista del traffico».
Un’accusa curiosa, perché fatta nei confronti del primo porto in Italia per numero di treni e che ha fatto dell’intermodalità la chiave di sviluppo nel corso degli ultimi anni.
«Per quanto riguarda il riferimento all’intermodalità e al “sistema Trieste”, il ragionamento potrebbe stare in piedi se tutti i treni su Milano non funzionassero, ma rimangono in piedi altri servizi su Milano. Mi sembra tutto abbastanza normale, ci sono iniziative di startup che non vanno bene, non ci vedo niente di sistemico, mi sembra una questione puntuale» spiega il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Zeno D’Agostino, sentito da Adriaports per avere lumi sulla vicenda.
«Alpe Adria ha una funzione precisa. Se dopo la fase di startup non c’è riscontro, si supportano altre iniziative» conclude D’Agostino.