TRIESTE – La nuova porta di Malamocco per il Mose ha preso il largo oggi pomeriggio dal porto di Monfalcone con direzione Venezia.
L’opera di notevole dimensioni (56 metri di lunghezza per 17 di altezza e 7 di “spessore”) e con un peso di circa 2000 tonnellate, completa di impianti elettromeccanici, è stata interamente realizzata dalla Cimolai nello stabilimento di Monfalcone. Le operazioni di imbarco a bordo della barge Arcalupa sono state curate oggi dalla stessa Cimolai, proprietaria della chiatta e responsabile del trasporto.
Il manufatto è di particolare importanza perché, dopo la sua messa in opera entro la fine del 2023, dovrebbe garantire l’accesso nautico ad una gran parte delle navi dirette a Porto Marghera, anche in caso di sollevamento delle paratie del Mose. In realtà il condizionale è d’obbligo, perché – dopo anni di ritardi per il completamento dell’intero progetto – le misure della cosiddetta “Conca di navigazione” a Malamocco (dimensioni interne di 380 metri per 50 metri) consentono il transito a imbarcazioni con lunghezza fino a 280 metri, larghezza massima di 39 metri e pescaggio fino a 12 metri, escludendo quelle di maggiori dimensioni. L’operatività della Conca di navigazione sarà comunque un enorme passo in avanti per il porto di Venezia.
La vera particolarità del sistema di chiusura è il sistema di movimentazione su rotaie, da posizionare sul fondale marino tramite l’impiego di una campana subacquea che consenta lavorazioni in asciutto a 14 metri di profondità. Sia il sistema di movimentazione che la campana subacquea sono stati progettati e costruiti dalla Cimolai.
L’opera è stata realizzata in anticipo sui tempi previsti dal Gruppo Cimolai, su progetto della belga Sbe, e verrà posizionata con una manovra di agganciamento alla struttura nei primi giorni della prossima settimana.

Una foto d'archivio della Conca di navigazione a Malamocco.

Una foto d’archivio della Conca di navigazione a Malamocco.