TRIESTE – E’ stato lanciato ufficialmente a Trieste il progetto NAMIRS (North Adriatic Maritime Incident Response System).
Guidato dalla CEI e con un budget di quasi 810mila euro, durerà due anni e, al termine dell’addestramento, nel Golfo di Trieste sarà organizzata una simulazione in mare.
La presentazione del progetto, di fatto, dà il via alle attività per contrastare l’inquinamento marittimo nell’Adriatico settentrionale. NAMIRIS porterà all’adozione di un approccio olistico alla gestione degli incidenti da inquinamento marino nel Nord Adriatico e sulla costa attraverso la collaborazione tra sette partner di Italia, Croazia e Slovenia. La presentazione ufficiale è avvenuta nei giorni scorsi nella sede della Central European Initiative (CEI) – Executive Secretariat di Trieste, alla presenza dei partner di progetto e della stampa.
Il progetto, finanziato dalla Direzione Generale della Commissione Europea per la Protezione Civile Europea e le Operazioni di Aiuto Umanitario (DG ECHO), fa seguito al progetto NAMIRG, messo a punto per aiutare a prevenire e sostenere una risposta transfrontaliera coordinata all’inquinamento marino nel Mare Adriatico settentrionale a causa di incidenti in mare e a terra come le fuoriuscite di petrolio, che come si sa hanno devastanti conseguenze ambientali ed economiche.
La cooperazione regionale e il coordinamento intersettoriale saranno rafforzati identificando, aggiornando e integrando le conoscenze, gli strumenti e le risorse disponibili all’interno del partenariato. I partner del progetto elaboreranno, nei prossimi mesi, linee guida specifiche per la revisione e l’aggiornamento del Piano di Contingenza Sub-Regionale per il Mare Adriatico, già firmato dai tre paesi partner nel 2005, ma mai entrato in vigore. Saranno inoltre delineate le procedure operative standard per i primi soccorritori, che saranno oggetto di un programma comune di addestramento e di una successiva simulazione in mare che sarà organizzata nel Golfo di Trieste.
Il progetto durerà due anni, da marzo 2022 a febbraio 2024, ed è cofinanziato da Commissione Europea, DG ECHO, nel quadro del Meccanismo di Protezione Civile dell’Ue con un budget totale di 807.835 euro. E’ la prima volta nella storia dell’EUSAIR che si ottengono fondi aggiuntivi per l’attuazione del progetto strategico macroregionale. Il progetto potrà inoltre essere attuato anche negli altri Paesi dell’Adriatico-Ionio. Il processo cooperativo si tradurrà infatti in una più agevole comunicazione e collaborazione attraverso la creazione di un meccanismo sub-regionale pronto per effettuare le eventuali operazioni necessarie in caso di incidente e a disposizione dei paesi del Nord Adriatico e del Meccanismo di Protezione Civile dell’Ue, poi facilmente trasferibile agli altri paesi adriatico-ionici.
«Siamo molto orgogliosi del lancio del progetto, ma non ci fermeremo a questo punto» ha dichiarato il coordinatore del gruppo direttivo tematico EUSAIR per la qualità ambientale nella regione, Mitja Bricelj. «Il nostro prossimo obiettivo – ha aggiunto Bricelj – si riferisce al piano di emergenza per l’acqua di zavorra, dal momento che può porre, a causa dell’aumento del traffico marittimo del Nord Adriatico, seri problemi ecologici, economici e sanitari».