TRIESTE – Via libera ufficiale, con la cerimonia di oggi a Vienna , per il Corridoio doganale tra il porto di Trieste e l’interporto di Furnitz nei pressi di Villaco (Carinzia).
All’evento – che si è tenuto nell’incantevole cornice del Palazzo d’Inverno del Principe Eugenio a Vienna – hanno partecipato il ministro delle Finanze austriaco, Magnus Brunner, Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità portuale di Trieste, i rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane italiane e austriache, il governatore della Carinzia Peter Kaiser, il Ceo di OBB Andreas Matthä e il Ceo di Adriafer Maurizio Cociancich.
La procedura che consentirà di far partire via treno i container sbarcati al terminal di Trieste e di eseguire le pratiche doganali una volta arrivati in Austria, è stata completamente smaterializzata (non c’è cartaceo) e semplificata in molti passaggi.
Il processo sarà seguito da Circle Group e dalla controllata Infoera, che già si occupa di Sinfomar, il sistema della Porto Community dell’Authority di Trieste. Circle, invece, appoggerà Adriafer per la gestione dell’inteoperabilità con la Dogana.
«Siamo orgogliosi di essere presenti a questo importante evento che sancisce i risultati della collaborazione tra le istituzioni austriache e italiane per lo sviluppo della nuova procedura doganale intracomunitaria, che consentirà di sbarcare i container in arrivo al Porto di Trieste dalla nave al terminal trasferendoli in temporanea custodia in Austria – spiega Luca Abatello, presidente Infoera e Circle Group – grazie all’efficiente collegamento ferroviario, garantito da Adriafer, RCA e ÖBB, effettuando le ulteriori attività doganali una volta raggiunto l’interporto di Fürnitz, in Carinzia».
Il neocostituito Corridoio doganale, il primo in Europa, è particolarmente interessante per il porto di Trieste perché teoricamente replicabile su molti altri tragitti che collegano lo scalo internazionale al resto d’Europa, dove finisce l’80% delle merci movimentate. L’operatività del Corridoio partirà a gennaio, restando in capo al porto di Trieste i controlli di sicurezza e quelli obbligatori come quelli sanitari.
«Per noi è un passaggio importante. Con il primo corridoio doganale internazionale europeo tra due Stati, velocizziamo le procedure – aveva commentato il presidente dell’Authority, Zeno D’Agostino – sia in import che in export verso un nodo importante, dal punto di vista ferroviario, per Trieste ma anche per l’Austria, e per tutto il Centro ed Est Europa. Questo permetterà una notevole riduzione dei passaggi amministrativi e burocratici, diminuendo sia le tempistiche di movimentazione dei container sia i costi relativi al passaggio delle merci, in entrata e in uscita dal nostro scalo, verso i mercati mondiali o dai mercati mondiali verso queste aree. Con l’effetto di migliorare la nostra competitività internazionale».
Sulla stessa linea anche Stefano Visintin presidente dell’Associazione degli Spedizionieri del Porto di Trieste che fin dall’inizio ha sostenuto questa importante iniziativa: «Con il corridoio doganale fra Trieste e Fürnitz la banchina idealmente si estende dall’Adriatico fino alla Carinzia. Confidiamo che la clientela austriaca utilizzi questa opportunità e consideri il nostro porto con sempre maggior attenzione. Se nell’immediato la nostra categoria potrebbe dover effettuare meno operazioni doganali a basso valore aggiunto, siamo fiduciosi che in breve tempo il volume complessivo delle spedizioni di merci austriache in transito a Trieste aumenti, con beneficio per tutto il sistema. Confidiamo nel contempo che le modifiche alla legge italiana sull’IVA da noi caldeggiate vengano attuate dal Governo, permettendo di importare presso la dogana italiana le merci destinate agli altri Paesi europei senza un inutile aggravio per gli importatori comunitari, consentendo tra l’altro al nostro Paese di incassare parte dei dazi su tali merci».