TRIESTE – Dopo l’accordo al Ministero, anche l’assemblea dei lavoratori – circa 700 partecipanti – ha approvato questa mattina l’intesa con Wartsila.
Ora gli occhi restano puntati a ciò che si potrà fare per sostituire il Gruppo finlandese, destinato a cessare la produzione nello stabilimento di bagnoli della Rosandra dopo il 30 settembre prossimo. Sul tavolo, tra i nomi noti e di grosso calibro, quello di Mitsubishi, Rheinmetall (attivo nel settore militare) e l’accoppiata Leonardo-Fincantieri. Nelle scorse ore le ipotesi, senza conferme ufficiali, si erano spostate sul primo, forse frutto di una suggestione relativa a Javier Cavada, poco più di un anno fa nominato presidente e amministratore delegato di Europa, Medio Oriente e Africa per Mitsubishi Power. Il manager conosce molto bene la realtà di Wartsila Italia per essere stato in azienda ben 16 anni, due dei quali a Trieste come vicepresidente con delega alla Divisione service.
La ricerca di un soggetto, o di un pool di soggetti pronti a subentrare nello stabilimento triestino, procede ora su due binari paralleli, come ribadito ieri dai sindacati. Da una parte l’azienda, dall’altra il Ministero.
Per quanto relativo alla questione Fincantieri, invece, la cronaca di questi giorni sposta l‘attenzione sulla nave – che oggi ha abbandonato il golfo di Trieste – pronta a prendere in consegna 4 motori acquistati dal Gruppo cantieristico e trasferirli a Genova. La situazione è simile a quella vissuta per i propulsori acquistati dalla Daewoo, tranne per la localizzazione dei motori: quelli di Fincantieri sono ancora all’interno dello stabilimento. Il rischio penali per Wartsila incombe e la firma dell’accordo con la successiva approvazione da parte dell’assemblea dei lavoratori dovrebbe consentire di assistere a qualche novità nei prossimi giorni, “liberando” i 4 motori. Le tempistiche tecniche per il trasferimento dei propulsori e probabilmente il meteo non proprio favorevole, hanno indotto oggi la “Deo volente” (questo il nome della general cargo oggi in navigazione in Adriatico) a ripartire, in attesa di una nuova “convocazione”. La trafila sarà poi quella già sperimentata in altri casi: i motori usciranno uno alla volta, di notte, per raggiungere via camion la banchina gestita da Wartsila sul Canale navigabile. Difficile che le operazioni possano iniziare prima di lunedì o martedì.