TRIESTE – L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale ha deciso di ampliare il sistema PCS Sinfomar che regola l’accesso allo scalo di Trieste.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato un bando per l’appalto del servizio di realizzazione di componenti del PCS (Porto community system) Sinfomar, dedicate alla gestione del traffico stradale e all’attivazione di componenti per l’installazione e attivazione del PCS a Monfalcone.
Il valore complessivo del bando è di 738.150 euro, finanziati attraverso i progetti Meridian e Accessmile. In particolare, saranno suddivisi in circa 500mila euro per interventi sui moduli stradali e l’ampliamento delle funzioni del Sinfomar e 220mila euro per estendere al porto di Monfalcone il Port community system. In quest’ultimo caso, non essendoci la presenza del Punto Franco, saranno necessarie procedure diverse.
Il software Sinfomar è uno strumento informatico per la gestione degli imbarchi e degli sbarchi dei mezzi o delle merci in arrivo e in partenza dal porto di Trieste, e più specificatamente dai suoi Punti Franchi. Nella progettazione del PCS Sinfomar è stata considerata la particolare struttura logistica e legislativa del Porto di Trieste, caratterizzata dal Punto Franco diviso in diverse aree: Porto Vecchio, Porto Nuovo, Zona Industriale. Ognuna di esse è divisa a sua volta in aree comuni (in capo all’Autorità portuale) e in aree in concessione (in capo ai terminalisti o ad altri operatori privati), nonché l’esistenza delle aree extra Punto Franco come il retroporto di Fernetti.