TRIESTE – Venezia si candida a diventare cabina di regia e controllo per il mercato dei grandi yacht, settore in forte ascesa.
Per il 2021, infatti, è prevista una chiusura con 2.394 barche operanti nel bacino mediterraneo, in stragrande maggioranza vicino alle coste e nei porti italiani, contro le 2.117 del 2020, con un aumento del 13% che conferma una marcata ripresa dopo la pandemia.
A lanciare la sfida per una gestione manageriale del settore è Acquera Yachting, società del gruppo Tositti che ha deciso di focalizzare l’attività di agenzia, supporto, gestione e assistenza alle maxi imbarcazioni da diporto in una sola location. Scelta Venezia come base operativa, nella quale è stata costituita una struttura manageriale ad hoc.
«Venezia, anche nel quadro dei piani di sviluppo finalizzati a radicare nuove attività economiche, ha tutte le carte in regola per diventare una sorta di ponte di comando nel mercato dei grandi yacht, applicando tecnologie avanzate, modalità manageriali di rapporto e professionalità adeguate anche a far fronte alla sfida tecnologica lanciata dagli yacht dell’ultima generazione». A sostenerlo è Stefano Tositti, ceo del gruppo Acquera, società presente in otto Paesi e di recente potenziata con partnership commerciali (United Island & Yacht negli Usa e Erika Yachting delle Isole Grenadine).
Secondo Tositti, tutti gli indicatori forniscono la conferma di un trend di crescita, specie in Mediterraneo, tanto da imporre un cambio di rotta e la definizione di un approccio manageriale.
La scelta di concentrare la cabina di regia finanziaria, operativa e manageriale nella capoluogo veneto risponde a due strategie: la riorganizzazione manageriale-industriale e il riposizionamento di Venezia al centro di questo mercato, creando il terreno fertile per un ritorno di talenti e di professionalità giovani nella città lagunare.