TRIESTE – La parte del leone la fa Sailing yacht “A” con i suoi 143 metri e le linee futuristiche, ma altre due imbarcazioni di lusso stanno completano il pacchetto all’Arsenale Triestino San Marco gestito da Fincantieri.
Il primo è “Brother Brancusi”, arrivato a novembre per interventi di manutenzione straordinaria, il rifacimento del ponte in teak e, successivamente, di lavori su valvole, pinne, eliche, e timone, con conclusione a maggio. Il secondo è “Altair III”, arrivato a gennaio per manutenzione alla carena, attività di pitturazione, rifacimento del ponte in teak. “Brother Brancusi” (nato come peschereccio di altura negli anni ’60, 67 metri di lunghezza e 1300 tonnellate di dislocamento) è stato trasformato in yacht nel 1994. Di recente è stato sottoposto ad un completo refitting.
Ormeggiata all’Arsenale da novembre anche Costa Venezia, per piccoli lavori di manutenzione in attesa di riprendere servizio.
Ma è la nave “A” ad attirare la vista di chi passa per mare o nei pressi dei bacini di carenaggio. Un progetto visionario e sofisticato con i suoi 143 metri di lunghezza e 12600 tonnellate di stazza.
Progettato dallo studio olandese Dykstra Naval Architects, è dotato di alberi in fibra di carbonio, scafo in alluminio, ponti in teak e una piattaforma per l’atterraggio di elicotteri. “A” è mosso da due motori ibrido-diesel che gli consentono di una velocità massima di 21 nodi, può ospitare 20 passeggeri e un equipaggio di 54 membri.