FIUME – Decretata la crisi d’impresa per il Cantiere “3 Maggio” di Fiume. La misura è stata decisa giovedì scorso dall’assemblea straordinaria.
Sono state varate alcune misure di contenimento delle conseguenze, per una situazione già in atto. Annunciato, ma non è la prima volta che avviene, il completamento entro metà giugno dei lavori per la nave portarinfuse commissionata dalla canadese Algoma. Nel frattempo si procederà al licenziamento dei dipendenti in esubero, alla riduzione dei costi di gestione della struttura e alla vendita di parti del cantiere.
Il ministro competente, Oleg Butković, ha dichiarato ai media croati il governo nazionale è intenzionato a far sopravvivere i cantieri navali di Fiume e Pola. A breve quindi, anche per il “3 Maggio” dovrebbe essere avviata la procedura che prevede il trasferimento delle attività del cantiere di Fiume nella “3. Maj Rijeka 1905”, lasciando debiti e problemi alla bad company. Lo stesso percorso utilizzato per lo “Scoglio Ulivi-Uljanik” di Pola, che continua però a non trovare un compratore.
I debiti accumulati dallo storico cantiere di Fiume supererebbero di gran lunga i 100 milioni di euro (in alcune versioni si arriva a 185 milioni), e la ricapitalizzazione della nuova società è stata messa in atto con il patrimonio immobiliare della società madre, destinata alla procedura fallimentare.
«Per il nostro cantiere navale, la cosa più importante ed immediata è la riduzione dei costi di produzione e l’aumento dell’efficienza aziendale per consegnare nei tempi previsti la nave in costruzione» ha detto Edi Kučan, direttore del “3 Maggio”.
L’adozione delle misure anticrisi erano il prerequisito sulla base del quale il Governo croato, a ottobre dello scorso anno, ha concesso garanzie statali per un prestito finalizzato proprio al completamento della portarinfuse, per 23,5 milioni di euro. Nel luglio 2022, invece, lo stesso Governo aveva concesso garanzie per altri 31,5 milioni di dollari canadesi.
Mentre si continuano ad alimentare i rumors su possibili investitori, l’MKM Yachts, facente parte dell’australiana Scenic Group, tour operator leader a livello mondiale per i viaggi fluviali e oceanici di lusso, ha messo in standby la collaborazione con il “3 Maggio”. Motivo ufficiale il calo di prenotazioni causato dal perido della pandemia.