TRIESTE – Venezia Port Community – gruppo di lavoro con associazioni, enti e consorzi di imprese del territorio – accusa di “ambientalismo integralista” il comitato “No grandi navi”.
L’occasione è stata fornita dall’assemblea nella quale, sabato scorso, il comitato nato negli anni scorsi per estromettere le grandi navi dal Bacino di San Marco e dalla laguna, ha annunciato una nuova manifestazione di protesta per il 24 marzo.
Argomento del contendere, stavolta, gli escavi annunciati dall’Autorità di sistema portuale per riattivare il Canale Vittorio Emanuele e riportare le navi da crociera alla Stazione marittima.
L’assemblea del comitato ha citato l’ex presidente dell’Authority, Paolo Costa, quando sosteneva l’inutilità del dragaggio del Canale Vittorio Emanuele, e la necessità di pensare ad un terminal (sia per le crociere che per i container) fuori dalla laguna.
“Quando si deve decidere del futuro di Venezia, della laguna, del territorio, e sul futuro di migliaia di persone e famiglie che vivono del porto e della economia legata ai traffici e alle crociere, NO diventa una parola potente e pericolosa, da usare con responsabilità” si legge in una nota di Venezia Port Community a firma del presidente, Alessandro Becce.
“Usare l’arma di un ambientalismo integralista per bloccare qualsiasi progetto, diffondere fake news come quella del trasferimento di fanghi inquinati nei nuovi siti di conferimento delle Tresse, conducono nella trappola di un immobilismo suicida” scrive ancora Becce.
Il gruppo di lavoro che intende favorire lo sviluppo e il rilancio degli scali di Venezia e Chioggia, sostiene l’Authority sul dragaggio del Vittorio Emanuele: “riportare in attività la stazione marittima con navi di dimensioni ridotte, per loro natura caratterizzate da una clientela di alto livello, non può che contribuire ad un turismo di qualità diverso dalle affluenze di massa che arrivano con molto meno clamore mediatico attraverso autobus e treni direttamente nel cuore del centro storico” recita ancora la nota.
“Venezia ha diritto ad un futuro che non sia solo di ripiegamento su se stessa, ma per ottenere ciò occorre uno spirito di squadra opposto a quello di chi si oppone ciecamente a qualsiasi cambiamento” conclude Becce a nome di Venezia Port Community.