TRIESTE – Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha adottato le linee guide per le concessioni portuali: parte dei “poteri” passa all’Autorità dei trasporti.
Si tratta delle indicazioni sulle modalità di applicazione del Regolamento che disciplina il rilascio di concessioni di aree e banchine approvato con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze del 28 dicembre 2022, n. 202.
L’adozione nasce da un confronto tra i ministri Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Raffaele Fitto (Affari europei) nell’ambito della discussione con la Commissione Ue, connessa alla terza rata del PNRR.
La novità forse più eclatante riguarda il ruolo dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art). Sarà proprio l’Art a valutare il cosiddetto Piano economico finanziario sulla base del quale l’Autorità portuale stabilisce la durata e altre caratteristiche della concessione. Un’opinione che varrà non solo per le nuove concessioni ma anche per i rinnovi e le estensioni.
In tutto ciò, una parte viene riservata direttamente al ministero dei Trasporti, del quale peraltro le Autorità di sistema portuale dipendono già oggi.
Per quanto riguarda il porto di Trieste, a fare i conti con le nuove “regole” saranno, tra quelle più significative, le concessioni per il futuro Molo VIII, nuovo terminal container. È proprio in quella parte dello scalo che si giocherà la partita decisiva – nei prossimi anni – per il futuro del sistema portuale. Restano gli interrogativi sulle tempistiche delle varie fasi di un progetto mastodontico, destinato a rivoluzionare l’attività del porto e l’economia ad esso collegata.
Le Linee guida si propongono di esplicitare alcuni aspetti della tematica, quali le indicazioni su modalità e criteri di determinazione della durata della concessione e definizione delle “concessioni di maggiore durata”; specificazione dei criteri di ragionevolezza; identificazione del criterio per collegare il canone concessorio alla produttività; indicatori di cui alla parte variabile del canone.
Quattro gli obiettivi primari: garantire la più ampia concorrenza tra gli operatori economici partecipanti alle procedure, la piena aderenza di tali procedure ai principi derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea, l’efficienza e l’efficacia della gestione delle aree e banchine oggetto di concessione (in coerenza con gli strumenti di pianificazione strategica nazionale del settore e gli obiettivi di transizione ecologica ed ambientale) e le più ampie condizioni di accesso al terminai portuale e al mercato delle operazioni portuali per gli utenti e gli operatori interessati.