TRIESTE – Nel 2024 il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia (19 miliardi di euro) è rimasto sostanzialmente invariato grazie alla crescita della cantieristica.
Lo rileva il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat, segnalando un amento dello 0,2%, circa 31 milioni in più, rispetto al precedente anno. Sostanzialmente una conferma del trend già segnalato per i primi mesi dell’anno scorso.

A livello nazionale la variazione è stata negativa (-0,4%); nel Nordest la variazione è stata complessivamente pari a -1,5%, solo il Trentino-Alto Adige registra un apprezzabile incremento (+1,9%), mentre Veneto ed Emilia-Romagna presentano delle dinamiche negative (rispettivamente -1,8% e -2%).
La dinamica rilevata è stata determinata da due tendenze contrapposte. Da un lato gli andamenti sensibilmente negativi di alcuni tra i principali comparti dell’economia regionale: prodotti metallurgia (-5,3%), macchinari (-9,2%), apparecchiature elettroniche (-21,3%). Al contrario, la cantieristica navale presenta una variazione particolarmente positiva (+46,9%), tanto da compensare le flessioni registrate; senza le vendite di navi e imbarcazioni, infatti, il risultato complessivo sarebbe stato pari a -5,2% (pari a quasi 900 milioni in meno).

In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese Fvg, si osservano flessioni in relazione ai principali Paesi partner commerciali, in particolare la Germania (-6,7%) e l’Austria (-17,5%). In questo quadro negativo, si segnala una crescita dell’export nel Regno Unito (+67,7%) e in Svizzera (+52,8%) proprio grazie al settore della cantieristica navale, in Polonia (+12,4%) e in Ungheria (+18,4%) grazie all’export di prodotti della metallurgia.