TRIESTE – Presentato oggi a Trieste il Quaderno 31 del Freight Leaders Council (FLC), dal titolo “Multimodalità: più efficienza, meno costi, maggiore velocità di consegna”.
«Il 30% del Pil viene prodotto da import materie prime ed export del prodotto finito. Una realtà – ha spiegato il presidente di FLC, Massimo Marciani – che coinvolge circa 5 milioni di aziende con 50 miliardi l’anno di giro d’affari. Ma in Italia siamo 19° al mondo, anche perché, finora, lo sviluppo del Paese è ruotato attorno al trasporto su gomma. Il Pnrr è un’opportunità unica per ridurre il gap». Secondo Marciani serve un’ azione congiunta per dar vita a un nuovo Sistema dei trasporti. Bisogna lavorare sulla domanda, oltre che sull’offerta.
«Dobbiamo fare il Google delle merci – ha detto Marciani con metafora efficace – e ognuno di noi deve rinunciare ad un pezzo di ego. O viviamo insieme o moriamo da soli».
Il tema delle aggregazioni è stato ripreso al termine della tavola rotonda da Massimo Campailla, professore di Diritto della Navigazione e dei Trasporti all’Università di Trieste, che ieri ha ospitato l’evento. «Sarà fondamentale nei prossimi anni il tema della concorrenza. Da tanto si parla di aggregazione – ha sottolineato Campailla – ma mentre parliamo si stanno creando dei player di dimensioni tali da creare il rischio che da polverizzazione si passi a polarizzazione».
Zeno D’Agostino, presidente dell’associazione dei porti europei e dell’Autorità portuale di Trieste ha invece evidenziato il ruolo del pubblico, sempre più ricercato nel mondo dei trasporti. «Il tema vero però – ha aggiunto D’Agostino – è la pianificazione urbanistica del territorio. Qualunque paese in Italia può decidere di avere aree industriali e logistiche. Ma prima si fa la ferrovia e poi l’industria, non il contrario».