TRIESTE – Alpe Adria, società di logistica intermodale basata al porto di Trieste ha chiuso il 2022 con 5.650 treni operati, 657mila Teu movimentati (traffico terra e mare), a un fatturato di 86 milioni di euro (+64% rispetto all’anno precedente).
Sono alcune delle cifre che fotografano il trend espansivo e lo sviluppo sostenibile della società, basato sulla proposta di corridoi logistici integrati quale risposta al cambiamento dei fenomeni che interessano il processo di rimodulazione della logistica a livello globale. Il bilancio verrà formalizzato nei prossimi giorni nell’assemblea dei soci (Autorità portuale, Mercitalia e Friulia, finanziaria regionale).
Da notare anche il calcolo della riduzione di emissioni di CO2 (98mila tonnellate), anche grazie al fattore di riempimento medio dei treni, pari al 86% della capacità.
«Abbiamo strategicamente definito l’implementazione di corridoi con proprie specificità e interesse geografico e strategico, sull’asse per i Balcani, l’asse tedesco-lituano, quello italiano dei Due Mari e quello verso il Regno Unito, quale risposta per supportare le diverse dinamiche logistiche e industriali in atto» spiega il Ceo di Alpe Adria, Antonio Gurrieri.
Lo stesso Gurrieri evidenzia poi come ogni giorno la società debba rispondere alla sfida di gestire la volatilità delle catene logistiche che diventano sempre più di difficile interpretazione. Pandemia, guerra e crisi energetica hanno disegnato e stanno ancora rimodellando le catene stesse, con oscillazioni senza precedenti. «In Italia più di un’azienda su quattro ha segnalato più di 20 interruzioni della supply chain e sempre più ci dovremmo abituare a costi di spedizione volatili, dato che l’attuale crisi economica, generata dall’inflazione, sta riducendo la richiesta di trasporti, con conseguente diminuzione del 60% del prezzo dei noli sulle principali rotte» prosegue Gurrieri.
I corridoi multimodali e multipalyer in corso di implementazione, serviranno quindi a rispondere alle dinamiche in atto. Sia industriali (rilocalizzazione delle attività produttive e accorciamento delle catene di approvvigionamento), sia logistiche (gigantismo navale e l’integrazione verticale dei principali operatori marittimi).