VENEZIA – Dopo un incontro alla presenza di sindacati, Autorità portuale, istituzioni, Capitaneria di porto e rappresentanti delle maestranze del porto, Venezia torna a sorridere.
È stato infatti sospeso lo sciopero della Nuova compagnia lavoratori portuali che la scorsa settimana ha messo in seria difficoltà l’operatività dello scalo lagunare.
«Che sia stato uno sciopero riuscito l’hanno detto gli stessi terminalisti, ha creato difficoltà importanti e per noi è un elemento importante, perché il sacrificio è stato duro, tre giorni in meno di busta paga», ha esordito Federica Vedova, della Cgil.
L’astensione dal lavoro, che aveva interessato i tre giorni tra 25 aprile e primo maggio, avevano creato disagi al porto veneziano, anche perché in mezzo alle feste. E proprio su queste c’era uno dei nodi, perché una volta concluso lo sciopero, non era rientrata l’astensione dal “fuori orario”.
Tanti i temi valutati all’interno dell’incontro: «Abbiamo condiviso il percorso per l’articolo 17, cioè i lavoratori prestati alle aziende portuali. La nostra premura principale è che il bando desse garanzie di tutela ai lavoratori, la cosiddetta clausola sociale, che non è mai stata in dubbio, ma era importante rimarcarla. Poi il contratto collettivo, che resta garantito come il secondo livello; la durata dell’appalto, 4+4 e non 2+2, in maniera da far investire le aziende. Resta anche fuori la polifunzionalità del lavoratore, che sarà normata, ma non prevista dal bando. Da ultimo, sulla disdetta, questa dovrà esser motivata», conclude Vedova.
Dalla Cisl è Marino De Terlizzi a chiarire il suo punto: «Dopo un incontro con le istituzioni, tra cui i sindaci di Venezia e Chioggia, l’autorità portuale, la Capitaneria di porto, i rappresentanti del comitato di gestione, i terminalisti e noi sindacati, abbiamo sospeso lo sciopero, ora tornerà la normalità nel porto». Il sindacalista chiarisce quanto ottenuto: «La clausola sociale, il mantenimento attuale dell’organizzazione del porto, la continuità occupazionale, la garanzia del reddito grazie agli accordi di primo e secondo livello sono le richieste accolte. Ora siamo in via di definizione di un protocollo di intesa e il prossimo 8 maggio tratteremo i dettagli. Abbiamo anche chiesto di mantenere il diritto di prelazione per interinali e tempi determinato del porto, affinché abbiano un diritto di prelazione nel caso qualcuno vada in quiescenza».
Soddisfazione è espressa da più livelli, come chiarisce Daniele Marchiori, direttore di Vecon terminal container dello scalo: «C’è un’apertura per trovare un accordo nei prossimi giorni. Già venerdì scorso era rientrato il picchetto, ma il porto lavorava con l’astensione dal “fuori orario”. Oggi rientra anche quello, quindi contiamo nei prossimi 4-5 giorni di rientrare nella normalità. È stata una situazione pesantissima».
Anche il presidente di Venice port community, Alessandro Becce è velatamente soddisfatto, sebbene preferisca non entrare nel dettaglio della questione, restando più sul generico, quindi l’operatività: «Ci sono temi di interesse trasversale, abbiamo oggi un porto che sta cambiando, quindi cambiano le regole di funzionamento. Si pensi al Mose, alla flessibilità necessaria. Non dimentichiamo però che per lo sviluppo della portualità rimane centrale la gestione dei fanghi».
Contento anche il vicesindaco di Venezia Andrea Tomaello, che detiene la delega al porto: «La trattativa non si è chiusa definitivamente, ma c’è stato un passo avanti. L’auspicio ora è che si arrivi a chiudere la questione quanto prima, sono sicuro che il presidente dell’autorità portuale saprà fare sintesi e mediare tra le parti».
Proprio l’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico settentrionale ha invece adottato un atteggiamento prudenziale, non rilasciando dichiarazioni.