TRIESTE – Sei porti del Nord Adriatico (Ancona, Ravenna, Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume), con specifico riferimento ai container e alle relative linee marittime sono stati analizzati dall’Aiom (Agenzia imprenditoriale operatori marittimi) di Trieste, in relazione a quanto sta accadendo nel primo semestre del 2021.
In particolare, dopo una suddivisione in due gruppi a seconda del mercato di riferimento, si sono evidenziati i temi di maggiore importanza,a cominciare dalla rivalità fra Trieste e Capodistria.
Alla domanda su come sta andando la ripresa, Aiom risponde con un’analisi articolata che spiega alcuni dati non sempre interpretabili ad una prima lettura. Come già anticipato su queste pagine da AdriaPorts, Capodistria cresce rispetto a Trieste, ma i numeri sono da leggere con attenzione.
Secondo Aiom si notano segnali di incremento dei volumi nei singoli porti, seppur con variabili alterne. Nel comparto contenitori emerge una diversa logica di ripartizione dei carichi da parte delle primarie alleanze armatoriali: meno riposizionamenti dei vuoti, più traffico diretto, meno transhipment.
Nel settore delle rinfuse liquide e solide, oltre al permanere di alcuni effetti della pandemia, si riscontrano i primi segnali della “green transition”: meno petrolio, meno rinfuse di materie prime (carbone, minerali ecc.), più prodotti semilavorati in import da paesi terzi. Nel carico generale, si riafferma la modalità Ro-Ro nelle relazioni intra-Mediterranee, con una aumento dell’intermodalità.

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