TRIESTE – La Giunta della Regione Friuli Venezia Giulia regionale ha adottato il Piano operativo triennale (Pot) 2022-2024 di Porto Nogaro.
Nello strumento pianificatorio si trovano le strategie di sviluppo delle attività portuali, gli interventi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e i criteri generali per il rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni demaniali. L’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, ha evidenziato che si tratta del primo Pot per Porto Nogaro adottato da quando le funzioni amministrative attinenti al settore sono state trasferite dallo Stato alla Regione.
L’obiettivo del Piano operativo è quello di promuovere le condizioni per un aumento dei traffici e degli investimenti utili allo sviluppo dell’area portuale, ma con la volontà di coinvolgere anche il tessuto economico di riferimento con una gestione più efficiente per sfruttare il potenziale dello scalo.
Porto Nogaro è un porto fluviale situato nel comprensorio industriale dell’Aussa-Corno. Dall’Adriatico l’accesso ai circa 365mila metri quadrati di area operativa avviene lungo un canale translagunare di 3 miglia ed il canale Aussa Corno di 4 miglia.Lo scalo è suddiviso in due parti: Porto Vecchio con circa 400 metri di banchina e 4,5 metri di pescaggio, e Porto Margreth con 800 metri di banchine 7,5 metri di pescaggio. Dal 2009 le concessioni demaniali marittime sono di competenza alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Nel recente decreto attuativo per il Fondo complementare a favore dei porti, in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha stanziato 7,4 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine di Porto Nogaro. Il soggetto attuatore non sarà l’Autorità portuale del mare Adriatico orientale ma la Regione Friuli Venezia Giulia.