TRIESTE – La Via della seta ferroviaria spostata a Sud con il coinvolgimento della Turchia e un collegamento via nave su Trieste diventa sempre più concreta.
A confermarlo Enrico Samer, terminalista e agente marittimo protagonista del traffico Ro-Ro tra la Turchia e lo scalo del Friuli Venezia Giulia, lungo l’Autostrada del mare.
Poco più di un mese fa, si era tenuta una riunione per cercare alternative al collegamento via treno fra la Cina e il porto fluviale di Duisburg. Protagonisti dell’incontro i rappresentanti di Nunner (società di logistica olandese), i partner cinesi di Tiedada e duisport, la società che detiene il 15% di Interporto Trieste. L’obiettivo era quello di cercare alternative al passaggio in Russia, per l’itinerario dei treni container. L’ipotesi prevedeva il già noto “middle corridor”, ma con l’interruzione della via terrestre per creare un tratto via mare e poi concludere il viaggio ancora via ferrovia. La nuova rotta meridionale attraverserebbe il Kazakistan, poi il Mar Caspio, l’Azerbaigian, la Georgia e la Turchia fino a Istanbul. Da Istanbul un collegamento via mare raggiungerebbe Trieste: da qui i container sarebbero caricati sul treno per Duisburg.
«Rispetto ad un mese fa, la situazione è completamente diversa» conferma Enrico Samer, che nei giorni scorsi aveva rilasciato altre dichiarazioni all’emittente locale Telequattro. Secondo Samer questo routing in parte si sta già attuando e a breve porterà nuovi traffici al porto di Trieste. Ma di quale tipologia di traffici stiamo parlando? «Attraversato il Mar Caspio e raggiunta la Turchia, i treni potrebbero anche interessare i Ro-Ro – spiega Samer ad Adriaports – ma è più logico che si instauri un traffico container. Anche per una questione di costi».
Un mix di treno e nave che porterebbe al centro della rotta anche l’Adriatico e Trieste in particolare, soprattutto dopo la recente novità del doppio collegamento con l’Interporto di Cervignano e di quest’ultimo con il porto fluviale di Duisburg.
A confermare di come questa ipotesi sia attuale, anche la notizia – non confermata ufficialmente – secondo la quale si sta lavorando ad un possibile export di vino o di altri prodotti in direzione Cina, utilizzando questa direttrice. Si tratterebbe di un incentivo notevole allo sviluppo di questa tratta, considerando che – in genere – i treni che ritornano in Cina fanno fatica a trovare carico.
Un mese fa, contattati da Adriaports, da duisport avevano confermato che alcuni clienti stavano cercando di interrompere momentaneamente le spedizioni via terra attraverso la Russia, trasferendo i carichi via mare. Proprio per questo motivo si stavano cercando percorsi alternativi. La crisi provocata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha fatto tornate in auge l’ipotesi del Corridoio meridionale lungo la Nuova via della Seta. In questo caso i treni dovrebbero però attraversare l’Iran, ancora sottoposto a sanzioni da parte degli Usa.