TRIESTE – British American Tobacco ha dato il via alle operazioni preliminari per il centro di ricerca e produzione nell’area FreeEste.
BAT ha iniziato la pulizia delle aree e l’allestimento del cantiere per la costruzione di due edifici nell’area gestita da Interporto di Trieste e sottoposta al regime di Porto Franco in località Bagnoli della Rosandra.
A fine settembre la multinazionale del tabacco aveva presentato il progetto di un avanzato laboratorio di ricerca e di produzione di sigarette elettroniche nell’area gestita da una controllata dell’Autorità portuale di Trieste assieme a duisport (porto di Duisburg, Friulia (finanziaria della Regione FVG) e Camera di commercio Venezia Giulia. Un investimento spalmato negli anni ma con una cifra di circa 500 milioni di euro e 600 posti di lavoro diretti. Un hub con 12 linee di produzione su un’area di circa 20mila metri quadrati. Posizione geografica, infrastrutture a disposizione e vicinanza con prestigiosi istituti di ricerca erano state indicate come ragioni della scelta ricaduta su Trieste. In fase di presentazione non erano stati forniti dettagli, ma è noto che BAT Italia intende sfruttare per la presenza del regime di Porto Franco, mentre è in corso la procedura che intende portare il Porto Franco internazionale di Trieste fra i territori extradoganali dell’UE.
Una volta portati a termine i passaggi burocratici, dunque, è stato dato il via alla fase che precede il cantiere dei due edifici che saranno costruiti da una società del territorio, così come dal Triveneto provengono i progettisti. Gli edifici saranno realizzati con fondi di Interporto Trieste che poi li cederà in affitto a BAT, mantenendone la proprietà. Proprio per reperire i fondi necessari alla costruzione, nei mesi scorsi Interporto Trieste ha varato un aumento di capitale, tuttora in fase di perfezionamento. Mancano infatti le adesioni formali da parte di alcuni soci, ma i passaggi sembrano ormai solo questione di tempo. La società è alla guida dell’operazione congiunta tra Authority e Regione FVG per la creazione di un sistema logistico regionale, che integri i porti di Trieste e Monfalcone con la rete di interporti presenti sul territorio.