TRIESTE – L’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale ha firmato un accordo con la Guardia di finanza a tutela delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del collegato Piano Nazionale Complementare (PNC).
Ai Porti di Trieste e Monfalcone il PNRR e il PNC destinano 416 milioni di euro, da ripartire in interventi infrastrutturali in ambito portuale, che garantiranno ai due scali di rafforzare il loro ruolo di snodo logistico strategico per l’Europa centro-orientale.
Il Protocollo siglato muove dalla consapevolezza che un intervento di tale portata richieda la più stretta sinergia tra le amministrazioni, in linea, peraltro, con quanto richiesto dalla normativa europea. L’intesa ha l’obiettivo di assicurare un flusso reciproco di notizie e di dati utili, al fine di una maggiore efficacia nel perseguimento dei rispettivi fini istituzionali. L’iter operativo interistituzionale prevede che l’Autorità di Sistema Portuale comunichi alla Guardia di Finanza informazioni e notizie circostanziate, ritenute rilevanti per la repressione di irregolarità, frodi e abusi di natura economico-finanziaria, di cui sia venuto a conoscenza quale soggetto destinatario finale, beneficiario o attuatore.
«Questo accordo è importante perché rafforza un canale di dialogo già ottimo tra noi e la Guardia di Finanza, per la gestione di tutte le attività del porto, in considerazione anche della peculiarità del Porto Franco di Trieste. L’intesa è fondamentale perché porta ad un livello di interlocuzione molto più integrato rispetto all’andamento dei progetti a carattere straordinario legati al Pnrr. Premesso che i cantieri dovranno avere il passo più accelerato possibile, la collaborazione con la Guardia di Finanza garantirà un saldo presidio di legalità, verificando ogni informazione attinente a rischi di infiltrazioni mafiose o devianze rispetto al pubblico interesse» ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Zeno D’Agostino.