TRIESTE – Il viceministro a Infrastrutture e mobilità, Edoardo Rixi, sospetta che dietro l’inchiesta che ha fatto arrestare Toti e Signorini (ex presidente dell’Autorità portuale di Genova) possano esserci interessi tutt’altro che locali.
Il politico genovese lo ha sostenuto oggi rispondendo ad un’intervista su Radio 24, emittente del Gruppo Sole 24 Ore.
«Il tema è Genova ma il tema è l’intero Paese, perché bisogna capire, e appunto lo si saprà solo quando usciranno tutte le intercettazioni e sarà chiuso i testi, il livello della situazione. Perché se è solamente legata ai fatti che leggiamo, mi sembra abbastanza preoccupante, nel senso che nessuna impresa prenderà più un appalto pubblico magari dopo essere stata una cena elettorale».
Sui rischi per la costruzione della diga al porto di Genova (valore circa 1,2 miliardi) Rixi ha invece allargato il discorso a presunti interessi internazionali, dopo aver ribadito che l’opera è assolutamente importante per il primo scalo italiano.
«C’è anche un tema secondo me che si sottovaluta se questo sia un attacco come al solito della magistratura o della politica a livello locale eccetera, o ci sia qualcosa di molto più grosso di inquietante e allora qua mi fermo. Cioè che da questo punto di vista quest’opera è un’opera che è a livello, come posso dire, come il ponte sullo Stretto ha degli interessi che vanno oltre i politici locali ma anche politici nazionali. Cioè ripeto, negli ultimi mesi c’è stata un’accelerazione di una marea di processi. Proprio perché se parte quest’opera – ha detto Rixi – tutta l’area geografica del Nord ovest in Italia diventa qualcosa di completamente diverso. Quindi ridurla alla banchina di Spinelli, sembra veramente…»
«Parlo d’interessi geopolitici, perché leggendo le 9000 pagine, ci sono cose interessanti. Parlano i più grandi al mondo, non parlano solo quelli del rione portuale. Parlano persone che hanno visioni, che vanno dalla Cina fino agli Stati Uniti. Io spero che queste cose qua – ha aggiunto il viceministro – vengano tenute in considerazione. Il mio dubbio è che un’inchiesta così lunga abbia consentito a queste persone a leggersi le loro intercettazioni prima di vederle pubblicate e questa è una cosa che a me inquieta molto».
Sempre rispondendo al giornalista di Radio 24, il viceministro Rixi ha anche fornito una sua visione della situazione della portualità italiana in rapporto ai fatti di Genova.
«Da viceministro non ci sto capendo nulla della portata che potrebbe avere anche su altri scali, non solo su Genova. Perché gli equilibri di Genova condizionano altri scali come Trieste Livorno Napoli… Però il problema è: è una cosa limitata qua oppure no, cioè è questo il tema. Io credo che, dai dati che vedo, ad oggi non vedo un tema di grandi tangenti, vedo un tema di grandi pressioni» ha concluso Rixi.