TRIESTE – Dal 1 gennaio la Fratelli Midolini è diventata Midolini Group con una scelta dettata da aumento di volumi e dimensioni del business.
La storica azienda friulana è ormai una presenza consolidata i tutti i porti del Friuli Venezia Giulia. La nuova holding ora controlla al 100% Tech2Lift (in partenza da aprile 2024) per il sollevamento e i trasporti, Midsea per il “mondo mare” e quindi le attività da terminalista a Monfalcone e Porto Nogaro (in quest’ultimo al 50% in TPN), nonché la partecipazione al 50% con Samer in Samid (che a sua volta detiene il 100% di Seaway). Midway, invece, si occupa del settore logistico, anch’essa controllata al 100% dalla holding.
Il Gruppo supererà i 400 dipendenti nel 2024, mentre continua a crescere la parte storica con le attività di sollevamento, dove sono previste nuove acquisizioni. Anche i traffici hanno un outlook più che buono, considerato che nel corso dell’anno dovrebbero essere movimentate più di 3 milioni di tonnellate fra Trieste, Porto Nogaro e Monfalcone: Midsea è l’unica società che opera in banchina ad essere presente in tutti i porti regionali. Nel 2023 il Gruppo chiuderà con circa 45 milioni di euro di fatturato. Nel 2022 si era fermato attorno ai 31 milioni.
Monfalcone sembra essere lo scalo destinato a dare maggiori soddisfazioni. Ma ci sono delle criticità da risolvere…
«A Monfalcone trattiamo soprattutto il settore siderurgico, nelle scorse settimane, tra l’altro, è stata ricevuta la prima nave di rottami dal Venezuela. Poi siamo impegnati nell’importazione di urea per lo stabilimento Fantoni, nonchè tronchi di legno. Monfalcone è porto attrattivo – risponde Giacomo Pittini, amministratore delegato della nuova holding – e quindi serve pescaggio e servono treni per lo sviluppo dei traffici. Lo scalo fa ormai parte della filiera logistica, non è più solo un luogo di sbarco e imbarco per le merci».
Anche Porto Nogaro sembra poter riacquistare un ruolo importante nell’economia del territorio, nonostante non faccia parte dell’Autorità di sistema portuale. «Qui siamo attivi nel mondo terminalistico dal secondo semestre del 2023 e aspettiamo con estrema ansia i rilievi batimetrici e poi l’ordinanza, determinante per i nuovi traffici e per aumentare ciò che si fa adesso. Per lo sviluppo dell’attività è necessario un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. La Regione ha stanziato una cifra consistente per la manutenzione del canale e l’Aussa Corno è una delle aree più importanti del territorio, con realtà locali e internazionali di altissimo standing che hanno bisogno del porto. Le attività principali riguardano l’importazione di materie prime alla rinfusa e poi il siderurgico, ma anche il traffico dall’Austria e l’ export di pannelli mdf (fibre di legno e resina, ndr) dalle industrie locali».
Crescita dell’azienda e futuri sviluppi sembrano i primi riflessi pratici sull’attività dopo l’allargamento dell’azionariato…
«Abbiamo volutamente fatto entrare Smart Capital proprio per continuare il percorso di crescita avviato da anni. Crescita che oggi è quasi una necessità: i numeri lo confermano».
A settembre del 2022, infatti, Smart Capital (holding di partecipazioni industriali specializzata in investimenti di private equity e di private investments in public equity) e Vsl Club (società di investimento e consulenza specializzata in operazioni nella logistica marittima) hanno acquisito il 43,66% del capitale sociale di Midolini F.lli. Spa. L’obiettivo era proprio quello di supportare l’azienda in una fase di crescita, senza escludere una quotazione del Gruppo sul mercato Euronext Milan.
Poco più di un mese fa, invece, Intergroup ha annunciato la costituzione del consorzio “WindMed7” (con Augustea di Raffaele Zagari, Isla di Pietro Coniglio) all quale partecipa la famiglia Midolini. L’alleanza di campioni nazionali nei rispettivi settori è stata creata per supportare e facilitare le necessità dell’eolico flottante offshore.
«C’è stata l’opportunità di poter muoverci nel mondo dell’eolico offshore e quindi abbiamo voluto essere presenti prima di altri – conclude Pittini – per poter portare la nostra esperienza. Il tema riguarda più la parte di sollevamento. Del resto la nostra competenza parte proprio dal project cargo».