TRIESTE – La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha stanziato 5,8 milioni di euro per ripristinare sia il canale di atterraggio a mare, sia le tratte fluviali/lagunari dell’accesso a Porto Nogaro.
I procedimenti per gli interventi di ripristino sono attualmente in fase di progettazione e saranno appaltati ed eseguiti nel corso del 2025.
La decisione è stata presa con l’assestamento di bilancio del luglio scorso, ma l’annuncio è stato fatto ieri dall’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, intervenendo in merito a una interrogazione riguardante proprio le condizioni di navigabilità del canale di accesso a Porto Nogaro. In particolare, dopo alcuni eventi meteo marini avversi che hanno causato la riduzione della capacità del canale rispetto alla sua navigabilità.
«La seconda tratta di atterraggio – ha spiegato Scoccimarro – essendo particolarmente esposta agli eventi meteo marini, con particolare riferimento a quelli di origine sciroccale, subisce un interrimento più frequente e quindi la sua profondità diminuisce conseguentemente anche ai singoli fenomeni meteorologici: il trasporto mareale dei sedimenti contribuisce alla progressiva riduzione della cunetta navigabile».
Per questi motivi, la via di accesso è stata oggetto, nel corso degli anni, di numerosi interventi. Quello più recente, da 3,4 milioni di euro e completato a ottobre del 2023, ha consentito di riportare la profondità del canale di atterraggio a mare a 7,50 metri. Nel mese di novembre 2023, un significativo evento meteo marino ha purtroppo parzialmente ridotto la capacità del canale appena dragato, riducendone in alcune tratte la profondità a 6,80 metri. Di qui la necessità di un ulteriore importante intervento che sarà eseguito nei prossimi mesi attraverso il finanziamento previsto di 5,8 milioni.
L’assessore Scoccimarro ha anche ricordato come la Direzione ambiente della Regione Fvg, già nel 2021, ha istituito un tavolo permanente di confronto con la Capitaneria di porto per tutte le questioni inerenti i dragaggi. A quel tavolo si sta anche affrontando il tema dei “franchi sottochiglia”, utili per consentire la massima operatività della banchina Margreth.