VENEZIA – Ognuno farà la sua parte, con l’obiettivo comune di potenziare la rete infrastrutturale ferroviaria del Veneto. Ad iniziare dai 4 milioni di euro per la rete del porto di Venezia.
È questo, in sintesi, quanto emerso dalla giornata “Veneto intermodal”, evento voluto da Consorzio Zai (interporto di Verona), Regione Veneto, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e l’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico Settentrionale (Porti di Venezia e Chioggia).
Nel corso del convegno è stato spiegato l’obiettivo, comune a tutte le realtà, di potenziare il cosiddetto “ultimo miglio”, cioè il miglioramento degli interscambi commerciali con le aziende di Regione, fino all’Europa e il mondo. Una rete che corre sui corridoi Ten-T, due dei quali intersecano il porto di Venezia.
Consorzio Zai ha progettato a livello preliminare ed esecutivo – di concerto con RFI – il nuovo terminal per treni da 750 metri in linea con i più recenti standard comunitari, oltre ad una serie di interventi di implementazione della rete viabilistica di servizio al terminal, collegato anche agli interventi dell’Alta Velocità ferroviaria.
Per quanto riguarda la Regione Veneto, invece, è stato realizzato il Piano Regionale dei Trasporti, con particolare riferimento al trasporto merci e alla logistica sui Corridoi europei e sul nodo di Padova. Proprio su questo tema Rete ferroviaria italiana sta progettando un collegamento tra lo snodo Padova-Mestre e l’interporto. Da ultimo, l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Settentrionale ha portato avanti la progettazione di un ponte ferroviario a collegamento della parte occidentale della rete portuale alla stazione ferroviaria di Marghera Scalo. Il costo dell’opera ammonta a 4 milioni di euro, di cui la metà sono stati finanziati con il programma Cef (Connecting Europe Facility) della Commissione Europea.
«Non ci limitiamo a gestire la quotidianità “subendo” il traffico, ma adottiamo un approccio “proattivo” guardando alla pianificazione europea, nazionale e regionale delle infrastrutture, continuando quindi a giocare un ruolo da leader tra i terminali intermodali in Europa», ha esordito il presidente di Consorzio Zai, Matteo Gasparato. A lui è seguito l’intervento della vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti: «La Regione del Veneto è attenta a raccogliere i fabbisogni di sviluppo del comparto, valorizzando i nodi chiave come Verona, attraverso l’adeguata integrazione nei corridoi nazionali ed europei e nelle rotte internazionali marittime e aeree. La
competitività e lo sviluppo si giocano sempre più su macroaree e oltre il singolo contesto locale: la dimensione regionale rappresenta ormai il riferimento minimo, ma non certo più sufficiente, attraverso cui affrontare il tema della logistica, che necessita di uno sguardo ampio e competenze che sappiano confrontarsi sempre più con un ambito europeo e globale».
Quindi è stata la volta di Gianpiero Strisciuglio, ad di Mercitalia Logistics, Gruppo FS Italiane: «Grazie ai terminal di Verona Quadrante Europa e Padova Interporto, le nostre merci raggiungono soprattutto la Germania, la Danimarca e la Svezia. Il potenziamento delle attività terminalistiche su Verona consentirà un incremento di traffico sull’asse ferroviario e lo shift modale che l’Europa ci chiede».
Da ultimo è toccato a Fulvio Lino di Blasio, presidente dell’Adspmas, spiegare la centralità del ruolo di Venezia: «Il porto di Venezia è nodo “core” europeo dei corridoi prioritari della Rete TEN-T, Baltico-Adriatico e Mediterraneo. Per questo, l’implementazione della rete ferroviaria portuale riveste una importanza fondamentale per l’intero sistema economico e logistico dell’area vasta del Nord Est. Grazie al progetto “Veneto Intermodal” siamo riusciti a cofinanziare la progettazione del ponte ferroviario sul canale ovest a Porto Marghera e a ottenere fondi PNRR per 16 milioni di euro euro per la sua realizzazione. Si tratta di un progetto importante che mira ad accorciare la manovra ferroviaria e a rendere più efficiente la logistica su ferro, ad aumentare la capacità e la sicurezza del trasporto e a eliminare le esternalità negative ambientali». Dopodiché, Di Blasio ha ribadito la necessità di investire sulle ferrovie, dato che i potenziamenti infrastrutturali devono esser incentivati.