TRIESTE – Un’interrogazione parlamentare e un esposto sono stati presentati nei giorni scorsi contro gli interventi per migliorare l’accessibilità nautica di Porto Marghera.
La prima porta la firma della parlamentare Luana Zanella (Alleanza Verdi Sinistra) ed è rivolta ai ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e dei trasporti, per “scongiurare, come già fatto precedentemente, interventi invasivi che possano compromettere il Piano morfologico del 1993 e il Palav (Piano di Area della Laguna e dell’Area Veneziana, ndr) del 1995 che hanno dettato prescrizioni per il riequilibrio della laguna di Venezia, in particolare per ridurre la portata idraulica delle bocche di porto e dei canali portuali e lasciando fuori le navi sempre più grandi incompatibili”.
Il riferimento va, in particolare al progetto di riqualificazione del Canale Malamocco-Marghera (Canale dei Petroli).
Italia Nostra, Wwf, Ecoistituto del Veneto, Venezia Cambia e Comitato ambientalista “Altro Lido”, invece hanno presentato un esposto-denuncia allo stesso al ministero dell’Ambiente, al Comando dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e al Noe (Nucleo operativo ecologico), alla Commissione europea e all’Unesco.
Sul banco degli imputati ancora il bando di gara (i cui termini sono stati spostati e scadono venerdì 10 febbraio) per le opere di “manutenzione e ripristino per la protezione e la conservazione nelle aree di bordo del canale Malamocco Marghera tratto curva San Leonardo e Fusina – Interventi di protezione dall’erosione marina delle casse di colmata A, B, D-E, lato Laguna Viva (Venezia)”.
L’esposto accusa l’Autorità portuale di non voler attuare una manutenzione, ma interventi che rischiano di essere dannosi per la laguna. I lavori in questioni, del valore di circa 19 milioni di euro, sono fondamentali per consentire l’approdo delle navi da crociera, escluse ormai da tempo dalla Stazione marittima.