TRIESTE – È stato firmato il decreto governativo che istituisce ufficialmente la Zona Logistica Semplificata per il Veneto.
Si tratta di un’area di 4.681,21 ettari (circa 2000 in ambito portuale), tra zone portuali, retroportuali e aree di sviluppo industriale, che coinvolge, oltre a Venezia e Rovigo, 17 comuni Polesani, con il baricentro nei porti di Venezia e Chioggia.
«Abbiamo dato il nostro contributo alla Regione Veneto – in collaborazione con Confindustria e tutti i principali attori economici e istituzionali del territorio – alla stesura del Piano di Sviluppo Strategico per la ZLS e oggi, con grande soddisfazione, raccogliamo i frutti di questo lavoro durato mesi. Con la firma del decreto governativo per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata abbiamo aggiunto un altro fondamentale tassello per la rigenerazione del sistema portuale, tra i primi obiettivi del nostro piano operativo triennale». Questo il commento di Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale.
La ZLS, grazie al credito d’imposta e alle semplificazioni amministrative e con il coordinamento strategico congiunto di Autorità di Sistema Portuale e Regione, faciliterà gli investimenti italiani e internazionali, valorizzando progetti innovativi e sostenibili che presentino un legame logico-funzionale con il porto. «Cominceremo da subito a lavorare per la fase attuativa e per la promozione internazionale, in modo da essere pronti a cogliere al meglio questa grande occasione di valorizzazione degli asset logistico-portuali» ha concluso il presidente Di Blasio.
«Si tratta del passaggio finale di un percorso che è iniziato oltre due anni fa e che ha richiesto un forte impegno da parte della Regione, anche a causa di recenti modifiche normative – ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – che hanno determinato la necessità di rivedere i contenuti del Piano di Sviluppo Strategico«.
Secondo Zaia, in dieci anni la Zls può produrre investimenti economici pari a 2,4 miliardi di euro, un aumento di 177mila posti di lavoro, un incremento dell’export del 40% e dell’8,4% del traffico portuale.