TRIESTE – Due petroliere sono in fiamme dopo una collisione avvenuta questa notte a circa 24 miglia nautiche a est di Khor Fakkan (Emirati arabi uniti) nel golfo di Oman, nell’area dello Stretto di Hormuz.
Sulle navi, l’Adalynn e la Front Eagle, sono si sono registrati morti o feriti e i 24 memebri dell’equipaggio dell Adalynn sono stati tratti in salvo dalla Guardia costiera degli Emirati.
L’Adalynn batte bandiera di Antigua e Barbuda e alcune fonti indicano che potrebbe essere parte della “flotta fantasma”, mentre la Front Eagle è gestita da Frontline PLC, la quarta compagnia di trasporto petrolifero al mondo. Quest’ultima petroliera trasportava 2 milioni di barili di petrolio greggio iracheno ed era diretta a Zhoushan, in Cina.
La guardia nazionale degli Emirati Arabi Uniti ha confermato l’operazione di salvataggio in un post sui social media, mentre l’agenzia per la sicurezza marittima Vanguard Tech, con sede nel Regno Unito, ha affermato che “al momento non si sospetta alcun atto criminale”.
Sebbene sembri non correlato alle ostilità in corso tra Israele e Iran, l’incidente ha aumentato la tensione sui mercati petroliferi e marittimi globali. Lo Stretto di Hormuz è un punto critico attraverso il quale transitano quotidianamente circa tra i 18 e i 20 milioni di barili di petrolio greggio e carburanti.
Secondo il centro informazioni JMIC (Combined Maritime Force) guidata dagli Stati Uniti, nell’ultima settimana sono state segnalate interferenze elettroniche provenienti dall’area del porto iraniano di Bandar Abbas, sulla sponda settentrionale dello stretto, e da altre aree della regione del Golfo.
In questi giorni è stata avanzata l’ipotesi che l’Iran stesse considerando la chiusura dello stretto al traffico marittimo, come ritorsione per gli attacchi di Israele.
Alcune compagnie di navigazione hanno deciso di sospendere le rotte proprio a causa della situazione tesa, mentre numerose petroliere hanno calato le ancore davanti ai porti del Golfo e degli Emirati a causa dell’incertezza nell’evoluzione del quadro conseguente agli scambi di bombardamenti tra Iran e Israele.