TRIESTE – Nel pomeriggio dell’8 agosto, nelle acque del Golfo di Aden, si è svolta un’esercitazione di antipirateria con la Jolly Cristallo del gruppo Ignazio Messina e la fregata Virginio Fasan della Marina Militare.
La prova si è svolta in uno scenario operativo estremamente realistico, con un tentativo di abbordaggio nei confronti della motonave che, durante la navigazione verso Jeddah (Arabia Saudita), ha simulato di avvistare un gruppo di sospetti pirati a bordo di un’imbarcazione tipica detta “skiff”. Nave Fasan ha rapidamente raggiunto il mercantile tramite elicottero, mettendo in sicurezza l’equipaggio della Jolly Cristallo. L’esercitazione rientra nel contesto delle attività condotte periodicamente dalla Marina Militare in supporto alle compagnie di armatori e finalizzate alla sicurezza marittima, ancor più rilevante per coloro che operano in contesti particolari come il Golfo di Aden e quello di Guinea, dove il fenomeno della pirateria da tempo è presente.
Con l’occasione, Assarmatori evidenzia l’importanza della presenza di unità navali militari nazionali in un’area di cruciale interesse strategico per la salvaguardia degli interessi marittimi del Paese. L’esercitazione conferma l’elevato livello di coordinamento raggiunto fra CINCNAV (Comando in Capo della Squadra Navale con sede a Roma), Assarmatori e le compagnie di navigazione italiane che operano nell’area.  L’evento addestrativo si è svolto all’interno dell’International Recommended Traffic Corridor” (IRTC), il corridoio di traffico controllato e protetto dagli assetti aeronavali operanti nell’ambito della missione EUNAVFOR Somalia operazione Atalanta.
Nei giorni scorsi, l’International Maritime Bureau (IMB), in riferimento alla prima metà del 2022, ha registrato 58 incidenti di pirateria, il numero più basso negli ultimi 28 anni (dal 1994), in calo rispetto ai 68 incidenti segnalati nei primi sei mesi dello scorso anno. Il Piracy Reporting Center (PRC) riporta i casi di 55 navi prese d’assalto, due tentativi di attacco e il dirottamento di una nave. L’IMB, peraltro, ha evidenziato che la diminuzione del numero di attacchi non dovrebbe portare ad alcun abbassamento delle misure antipirateria da parte della comunità marittima internazionale. Il Golfo di Guinea resta l’area più esposta con 12 incidenti nei primi sei mesi dell’anno. Non sono stati segnalati atti di pirateria nel Golfo di Aden, mentre
un altro focolaio perenne di pirateria è lo Stretto di Singapore, dove le navi continuano a essere prese di mira e abbordate da bande locali (più di un quarto degli incidenti registrati quest’anno). L’arcipelago indonesiano, infine, ha registrato per la prima volta dal 2018 un leggero aumento degli incidenti, 7 rispetto ai 5 nello stesso periodo dell’anno scorso.