TRIESTE – A maggio il porto di Trieste ha avuto un calo del 46% in termini di Teu movimentati.
I segnali c’erano tutti, e le dichiarazioni di ieri (ad un convegno organizzato a Trieste da Confcooperative) da parte del neocommissario dell’Authority, Antonio Gurrieri, ma anche del presidente dell’Agenzia del lavoro portuale, Francesco Mariani, non lasciavano spazio a grandi interpretazioni: nei prossimi mesi il porto di Trieste subirà un forte calo nel traffico container.
Nel mese di maggio la diminuzione, in effetti, è stata pesante, con un -46% che ha come spiegazione principale la fine dell’alleanza 2M tra Msc e Maersk, così come analizzato su queste pagine a metà aprile.
Trieste marine terminal, società controllata da Msc che gestisce la gran parte delle movimentazioni container al porto di Trieste, a maggio ha registrato un calo del 61,46%. Mancano all’appello i container “sottratti” da Maersk e indirizzati su altri porti e in piccola parte su altri terminal. Un’ipotesi di tamponamento delle perdite riguardava l’istituzione di un servizio diretto fra Trieste e il Far East da parte di Msc. Servizio che, a quanto pare, non sarà avviato a breve ma solo alla fine dell’estate.
Ad aggravare la situazione nel gioco di concorrenza con il vicino porto di Capodistria (che sta crescendo nel traffico di container), anche le politiche messe in campo dalla francese CMA CGM, che sta applicando tariffe particolarmente buone proprio per la vicina destinazione slovena.
Al momento, se si prendono in esame i primi cinque mesi dell’anno, per il porto di Trieste il saldo dei Teu movimentati resta ancora ampiamente positivo con un +7,7% (per TMT ci si ferma ad un +0,9%); ma i primi giorni di giugno non lasciano ben sperare, anche se non ci sono ancora dati precisi da analizzare.