TRIESTE – «È opinione diffusa che l’interesse maggiore di MSC all’operazione HHLA sia per il suo ramo ferroviario, Metrans, una società con uno straordinario network che va dall’Europa centro-orientale alla Georgia».
Inizia così il commento di Sergio Bologna sulla questione Msc-Hhla, nella newsletter che Aiom ha messo online come da consuetudine.
«Il treno è una risorsa scarsa e lo sarà sempre più in futuro, con il gigantismo navale che a ogni toccata scarica e carica quantità enormi di TEU la ferrovia diventa un supporto indispensabile. Il parco ferroviario del porto di Amburgo – scrive ancora il professor Bologna – è uno dei più grandi d’Europa. Trieste è diventato un porto ferroviario, modesto se paragonato a Rotterdam o Amburgo, ma per il Northern Range Adriatico di tutto rispetto. Ne hanno approfittato soprattutto austriaci e tedeschi, ora dovranno vedersela con chi ha i volumi e i treni». L’intervento prosegue con un interessante ragionamento sulla situazione del porto di Amburgo e di altri scali fluviali del Nord Europa.
Novità dal summit dei BRICS, la piattaforma intergovernativa di cooperazione informale) costituita nel 2009 da Brasile, Russia, India e Cina e poi Sudafrica e un’overview dello scenario macroeconomico tra gli argomenti portanti della newsletter.
É online anche il numero successivo, dove un altro commento di Sergio Bologna è dedicato al pensiero del presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino e della sua ormai celebre frase: “il futuro del porto non è nel porto”. Una teoria, spiega Bologna, che si riferisce alla necessità di cambiare schema di ragionamento, “… quando pensiamo non a quel che succede in un porto, ma a quel che può succedere”.

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