TRIESTE – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato l’organizzazione, entro la fine dell’anno, di un evento internazionale a Trieste per promuovere il corridoio marittimo Imec, nuova rotta tra India, Golfo, Israele ed Europa. L’iniziativa rafforza il ruolo strategico del porto internazionale del Friuli Venezia Giulia, sostenuto anche dalle parole del Commissario Antonio Gurrieri, secondo il quale Trieste è già oggi un terminal naturale per la nuova rotta commerciale.
L’occasione per ribadire l’impegno verso lo scalo di Trieste è stata fornita oggi da un convengo organizzato da Forza Italia negli spazi della Camera dei deputati.

Il corridoio Imec (India-Middle East-Europe Corridor) si propone come alternativa alla Via della seta, puntando su una filiera commerciale integrata che colleghi l’India ai mercati europei attraversando Arabia Saudita ed Emirati Arabi, per tornare sul mare nei porti di Israele, dai quali raggiungere Trieste.
«Non possiamo non guardare a Trieste come porto dell’Europa centrale e dei Balcani» ha detto Tajani, sottolineando la possibilità di una rete intermodale che, come un treno con diverse fermate, trovi nella città giuliana la stazione finale.

A rafforzare questa visione è l’intervento di Antonio Gurrieri, che ha illustrato i motivi per cui Trieste è già pronta ad accogliere il progetto: oltre alla posizione geografica, il porto si distingue per una struttura logistica matura, una rete ferroviaria capillare e un traffico merci prevalentemente estero su estero, con destinazione i mercati europei. «Il regime di Porto franco ha cercato di ampliare gli orizzonti che avevamo nel cluster, che era soltanto portuale e marittimo, adesso possiamo dire a pieno titolo – ha aggiunto Gurrieri – che da alcuni anni è anche industriale, perché la trasformazione delle merci all’interno del polo del Porto franco è un atout che Trieste e il suo territorio regionale possono fornire alla clientela».

Rispetto ad alternative come Marsiglia o il Pireo, è stato evidenziato come Trieste abbia già dimostrato una solida esperienza, citando l’autostrada del mare con la Turchia e i progetti in corso verso l’Egitto. Il progetto Imec non è solo una visione diplomatica, ma un’infrastruttura in costruzione, dove – ha ricordato Tajani – l’Italia potrà giocare un ruolo attivo anche nella fase di realizzazione, grazie alle competenze nei settori ferroviario, delle costruzioni e dei cavi sottomarini.

L’annuncio di un evento ufficiale a Trieste, conferma di fatto la volontà politica del governo italiano di sostenere il corridoio Imec, in un momento in cui si cerca di costruire una strategia alternativa alla Cina, favorendo la crescita delle imprese italiane lungo una rotta mediterranea, indo-pacifica e europea con l’obiettivo di tradurre la geografia in geopolitica.