TRIESTE – È partita ufficialmente oggi la missione in Marocco organizzata dall’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale.
La delegazione è composta da una parte istituzionale, con Camera di commercio Venezia Giulia e Confindustria Fvg, e da operatori portuali e logistici tra i quali spiccano DFDS e Gruppo Samer.
Segnale, quest’ultimo, che si punta a verificare se esistono le condizioni per eventuali collegamenti Ro-Ro Intramed, che restano tra gli obiettivi di sviluppo per nuove rotte che coinvolgano gli scali di Trieste e Monfalcone, ma anche il sistema logistico regionale del Fvg.
La missione, della quale si parla da tempo tra gli operatori, inizia proprio da Tanger Med, il più esteso porto del Mediterraneo, dove sono stati movimentati lo scorso anno più di 7,5 milioni di Teu. Tanger Med – situato sullo stretto di Gibilterra – è composto in realtà da 3 porti sviluppati su un’area di 1.000 ettari.
Oltre ai terminal container (uno gestito da Ap Moeller Maersk), esiste anche un’area dedicata al traffico passeggeri e Ro-Ro, con una capacità di movimentare 700.000 camion all’anno. Esteso su una superficie di oltre 30 ettari, è dotato di 8 ormeggi, aree di preimbarco e aree dedicate al trattamento di import ed export. Nel 2022 ha visto passare 459.091 camion: collegamenti marittimi sono già attivi con Spagna, Francia e Italia.
La missione arriva dopo la presentazione, nel 2021, di un progetto (curato da Silvio Zanello per conto dell’Ambasciata marocchina) per collegare il porto di Trieste al Marocco, ma soprattutto dopo i contatti dell’Authority con Tanger Med. Contatti avviati al Fruit Logistica di Berlino a febbraio, ma proseguiti soprattutto per discutere – più che di traffici – di modelli di sistema portuale, del ruolo del pubblico e del privato, nonché delle integrazioni con le aree retroportuali.