TRIESTE – Turni salatati e ritmi ridotti oggi ai porti di Trieste e Monfalcone per lo sciopero indetto dai sindacati Usb, Usi e Cobas, che a Trieste, in mattinata, hanno anche organizzato un corteo di circa un migliaio di persone.
Ha rischiato di bloccare i due porti lo sciopero indetto oggi per protestare a favore di diritto al lavoro, sanità, scuola e contro il “green pass” obbligatorio. Il sindacato Usb, all’interno del quale opera Clpt (Coordinamento lavoratori portuali Trieste) è il più rappresentato tra i lavoratori dello scalo Giuliano. L’adesione in massa per i lavoratori ex articolo 17 ha quindi avuto la conseguenza di in maniera importante l’attività dei terminal, pur con conseguenze diverse. Anche a Monfalcone, dopo un temporaneo stop agli ingressi, l’alta percentuale di adesioni ha, di fatto, sospeso gran parte delle operazioni in programma.
Nel pomeriggio a Trieste, invece, circa 15mila (secondo le agenzie di stampa) persone hanno manifestato lungo le Rive contro l’obbligo del Green pass. Quello di oggi, secondo la Questura, è stato uno dei cortei più numerosi d’Italia in relazione al tipo di protesta. In testa una folta rappresentanza di lavoratori del porto di Trieste e di quello di Monfalcone. A chiusura della protesta una delegazione di lavoratori ha incontrato il vicario del Prefetto nella sede di Piazza dell’Unità d’Italia.
Proprio i rappresentanti dei lavoratori portuali, infine, hanno dichiarato che, se entro venerdì non ci saranno modifiche alla normativa sul Green pass, il porto di Trieste verrà bloccato.