TRIESTE – L’annunciato sciopero dei lavoratori portuali, che stanno protestando contro l’obbligo del Green pass previsto dal governo, comincia a mietere le prime vittime commerciali al Porto di Trieste. Il circo della Formula 1, storicamente abituato a servirsi dello scalo del Friuli Venezia Giulia per la logistica del Gran Premio di Turchia, sta scegliendo altre destinazioni per il rientro, previsto proprio il 15 ottobre in concomitanza con le agitazioni sindacali.
Si tratta di circa 140 camion che, al momento, potrebbero essere inviati al porto francese di Sète. Almeno una parte di essi. Lo scalo, di proprietà della Regione Languedoc Roussillon, è servito dalla DFDS, linea danese e terminalista del Porto di Trieste assieme a Samer &shipping company. Al momento, non è ancora stata presa alcuna decisione definitiva, ma è piuttosto certo che buona parte del carico non sarà sbarcato a Trieste. Anche il settore container potrebbe subire ripercussioni perché alcune compagnie, come già accaduto in passato, starebbero già scegliendo il vicino porto di Capodistria per far scalare le navi destinate a Trieste.
Stamattina in Prefettura, intanto, c’è stato un incontro tra associazioni degli operatori portuali e Prefetto proprio per tentare di scongiurare il blocco del porto minacciato per venerdì. Al termine dei colloqui, dove era presente in sua vece il Segretario generale dell’Autorità portuale, il presidente Zeno D’Agostino ha ipotizzato le proprie dimissioni nel caso in cui la situazione precipitasse e lo scalo venisse effettivamente bloccato a oltranza a partire dal 15 ottobre.