TRIESTE – Il presidente dell’Autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino, si è detto pronto a dimettersi qualora lo sciopero previsto per venerdì 15 ottobre continuasse ad oltranza, bloccando le attività del porto.
CLPT (Comitato lavoratori portuali Trieste), la sigla sindacale con il maggior numero di iscritti dello scalo, ha fatto sapere che le dimissioni di D’Agostino sarebbero da imputare al Governo e che il blocco è confermato a meno che lo stesso Governo non ritiri il decreto di obbligo per il Green Pass per tutti i lavoratori. Dopo le manifestazioni di lunedì, dunque, continua il muro contro muro, nonostante le aziende operanti in porto si siano dette disponibili ad effettuare tamponi gratuiti ai non vaccinati per permettere il rilascio del Green pass (obbligatorio proprio a partire dal 15 ottobre). Disponibilità avanzata anche da AlpT, l’Agenzia per il lavoro portuale che a Trieste rappresenta l’Articolo 17 per i picchi di lavoro.
Nel frattempo alcuni segnali di perdita di traffico già arrivano dagli operatori Ro-Ro dell’autostrada del mare fra Trieste e Turchia, con i camion della Formula 1 dirottati in Francia e altro traffico pesante che sta scegliendo la strada dei Balcani per timore che i traghetti restino bloccati in porto.
Il minacciato sciopero a oltranza, inoltre, ha messo attenzione anche al vicino porto di Capodistria, dove potrebbero essere dirottati container destinati a Trieste. Nessuna notizia ufficiale, al momento, ma solo attesa per una prassi già sperimentata in passato. La linea dal Far East che serve i due scali è la stessa ma, in caso di problemi, le compagnie possono decidere – anche senza spostare toccate – di sbarcare container in uno dei due porti a seconda delle esigenze del momento. Più complicato sarebbe, in caso di blocco prolungato, far muovere i container destinati a Trieste via treno da Capodistria verso Europa dell’Est e Germania, se il numero di contenitori crescesse in maniera importante.
«Sia le Organizzazioni sindacali che le Associazioni datoriali, così come l’Azienda Sanitaria Giuliano Isontina, hanno rappresentato l’oggettiva impossibilità per tutti i lavoratori non aderenti alla campagna vaccinale di effettuare tamponi a causa delle difficoltà del sistema sanitario di corrispondere alle richieste, unica alternativa normativamente prevista per richiedere il rilascio della certificazione verde. Inoltre, è stato espresso l’auspicio che siano adottati provvedimenti normativi che rendano obbligatoria la vaccinazione per tutte le categorie di lavoratori, con contestuale proroga del termine del 15 ottobre» ha fatto sapere la Prefettura di Trieste dopo l’incontro con gli stakeholder sul problema del porto. Il Prefetto, inoltre, ha assicurato che le istanze emerse dal confronto saranno portate all’attenzione del Governo, confermando la piena disponibilità a proseguire il dialogo per individuare soluzioni concrete.