TRIESTE – Con 22.000 lavoratori diretti e dell’indotto, oltre 23,5 milioni di tonnellate di merci movimentate e un valore aggiunto di 6,5 miliardi di euro l’anno, il porto di Venezia si conferma una colonna portante dell’economia locale. Ma il suo futuro passa da scelte strategiche condivise, infrastrutture adeguate e una governance efficace.
È quanto emerso ieri mattina a Marghera durante il convegno “Il porto di Venezia e Chioggia: quale futuro per un asset fondamentale dell’economia del territorio?”, secondo di una serie di appuntamenti promossi congiuntamente da Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti. Presente anche il vicesindaco Andrea Tomaello.
Tra gli interventi, quello del presidente di Venice Port Community, Davide Calderan, che ha richiamato l’urgenza di affrontare i nodi irrisolti dello scalo: «Vogliamo credere che dal Governo centrale all’Autorità Portuale, passando per Regione, Comune e anche chi ha le competenze sulla laguna (Capitaneria di porto, Autorità per la laguna…), tutti facciano la propria parte. C’è la concreta necessità di dipanare al più presto i dubbi legati a temi fondamentali per il porto come operatività 24h, Isola delle Tresse, Scavi Malamocco-Marghera e Vittorio Emanuele, realizzazione banchina crociere Canale Nord (che tenga conto dei terminalisti già presenti), realizzazione terminal Montesyndial, gestione del Mose».
«Se il settore pubblico non dovesse cogliere appieno tali esigenze, il rischio sarebbe quello di una stasi che imporrebbe un brusco stop al porto. L’economia portuale invece è, e può continuare a essere, una vera e propria alternativa al turismo di massa che sta fagocitando la città. Il porto oggi – ha proseguito Calderan – è un comparto economico attivo, sano, ed indispensabile per l’economia di tutto il NordEst, non solo per il Veneto. È necessario porre le condizioni per farlo continuare a prosperare, progredire e svilupparsi. Per sostenere al meglio tale sviluppo è indispensabile che tutti, a partire dall’AdSPMAS (Autorità di sistema portuale), che ha appena reso noto un ottimo conto economico, investano con le risorse a disposizione».
L’iniziativa si inserisce in un ciclo di incontri che porterà alla redazione di un documento condiviso da presentare alle istituzioni con proposte concrete sul rilancio del porto.