TRIESTE – Verrà esposto al pubblico il progetto del nuovo terminal container del porto di Trieste, che prevede un investimento misto pubblico/provato da 315 milioni di euro e una prima fase con strutture in grado di movimentare fino a 450mila Teu l’anno.
Ha preso ufficialmente il via oggi, con una conferenza stampa alla sede dell’Autorità di sistema portuale di Trieste, il dibattito pubblico sul progetto del Molo VIII, promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. Si tratta del primo dibattito pubblico mai realizzato in Friuli Venezia Giulia, dedicato alla più grande opera nello scalo giuliano e a una delle principali infrastrutture portuali attualmente in costruzione nel panorama nazionale.
Il dibattito pubblico è uno strumento di partecipazione civica ispirato all’esperienza francese del “débat public” e introdotto in Italia a partire dal 2018. È disciplinato oggi dall’articolo 40 del Decreto legislativo 36/2023 e consente di sottoporre al confronto pubblico le grandi opere infrastrutturali e strategiche prima delle decisioni finali. La procedura (che prevede quattro incontri pubblici: 1, 8, 15 e 23 luglio 2025) coinvolgerà amministrazioni, categorie economiche, associazioni e cittadini. Chiunque potrà prendere visione della documentazione, esprimere osservazioni, proporre soluzioni alternative e contribuire a un possibile miglioramento del progetto.
Progetto che, sviluppato in un partenariato pubblico-privato tra l’Authority Portuale, HHLA PLT Italy S.r.l., Logistica Giuliana S.r.l. e ICOP S.p.A, prevede un investimento complessivo di 315.850.279 euro, di cui 206.850.279 euro coperti da finanziamento pubblico (MIT–MEF) e 109.000.000 euro dalla parte privata. L’intervento consiste nella realizzazione della fase 1 del nuovo terminal container del Molo VIII con una superficie complessiva di 17 ettari (15 a terra e 2 il nuovo molo), già previsto dal Piano Regolatore Portuale. In questa prima fase, il terminal, dotato di infrastrutture e tecnologie di ultima generazione, sarà in grado di movimentare circa 450.000 Teu all’anno. Una volta completato l’intero progetto, la capacità operativa complessiva potrà raggiungere fino a 1,6 milioni di Teu/anno. Il progetto prevede anche un nuovo accosto per navi Ro-Ro con una lunghezza di 232 metri, quindi dedicato anche alle navi di moderna generazione, con bitte da 150 tonnellate e parabordi cilindrici.
Il dibattito pubblico per il Molo VIII del porto di Trieste – così come previsto dalla normativa – sarà coordinato da un responsabile indipendente, incaricato di assicurare la correttezza e l’efficacia del processo partecipativo. Il ruolo è stato affidato ad Andrea Mariotto (architetto e docente Iuav), nell’ambito del gruppo di lavoro di Avventura Urbana S.r.l., società specializzata nella progettazione e gestione di processi partecipativi complessi.
«Il Molo VIII rappresenta una delle principali infrastrutture portuali oggi in costruzione in Italia. In un momento complesso per l’economia del settore, stiamo conducendo una partita decisiva – ha spiegato il Commissario traordinario dell’Authority, Antonio Gurrieri – che cambierà il volto dello scalo, con effetti rilevanti per l’intero sistema logistico e per il territorio, in termini occupazionali ed economici. Inoltre, l’avvio di questo percorso di democrazia partecipativa sarà un’ulteriore prova della relazione che lega il porto alla città e di quanto sia fondamentale il dialogo con il territorio».
Antonio Barbara, amministratore delegato di HHLA PLT Italy, ha sottolineato come: «… con l’acquisizione della partecipazione di maggioranza nel terminal multipurpose Piattaforma Logistica Trieste (PLT), HHLA è entrata in un mercato dinamico e in crescita, con l’obiettivo di contribuire attivamente allo sviluppo dei nuovi flussi commerciali nell’area adriatica. In linea con la propria strategia di espansione, HHLA continuerà a investire con convinzione nello sviluppo del terminal e nell’estensione dell’area operativa, puntando a rafforzare il polo logistico di Trieste. L’obiettivo a lungo termine è dar vita a un terminal container sostenibile e tecnologicamente avanzato, il più innovativo dell’Adriatico».
Oltre a ribadire come il porto di Trieste sia un nodo strategico per l’accesso dei traffici internazionali al Sud e all’est dell’Europa, Barbara ha anche ricordato che finora sono circa 200 i posti di lavoro già creati da HHLA Plt Italy sul territorio.
Erano presenti all’incontro di oggi anche Guyonne Querner , ad di Logistica Giuliana e Vittorio Petrucco presidente di ICOP.
IL DIBATTITO PUBBLICO
La documentazione è disponibile sul sito web (www.dpmoloottavotrieste.it) che sarà il punto di riferimento informativo per l’intero percorso e conterrà tutti i materiali previsti dalla normativa, compresa la Relazione di progetto predisposta dal proponente.
Il processo durerà 120 giorni così suddivisi: 30 per la verifica documentale e lancio del percorso, 60 giorni per la raccolta delle osservazioni dal pubblico, 30 giorni per la redazione della relazione conclusiva da parte del coordinatore.
Entro 60 giorni dalla pubblicazione di questa relazione, l’Autorità di Sistema Portuale, in qualità di ente proponente, presenterà il documento conclusivo in cui spiegherà le decisioni assunte in relazione ai temi emersi.
Sono previsti quattro incontri pubblici (1, 8, 15, 23 luglio 2025) e tre tavoli tecnico-istituzionali su argomenti specifici.
Al termine del dibattito pubblico, l’ente proponente prosegue regolarmente con l’iter di progettazione. Il dibattito pubblico non ha valore vincolante, ma è un passaggio ufficiale e documentato che può influenzare in modo sostanziale la progettazione definitiva dell’opera, le decisioni di approvazione o finanziamento, nonché il rapporto tra istituzioni e cittadinanza.