TRIESTE – Il porto di Chioggia ospiterà fino a maggio 2026 un cantiere di oltre 45mila metri quadrati dell’azienda Cimolai Technology: sull’area saranno allestite due gru portuali a cavalletto.
Le due unità (classe “800 ton GOLIATH crane”) di oltre 100 metri di altezza, una volta completate saranno imbarcate, con l’ausilio di carrelli SPMT (Self-propelled modular transporter), e inviate allo stabilimento Fincantieri di Monfalcone.
L’area autorizzata per l’attività di montaggio sorge nella sezione portuale di Val Da Rio ed è ricompresa nei piazzali portuali esterni alla cinta doganale, tra la stazione di travaso di Veritas (nord) e il fabbricato demaniale n. 950 (sud). Si tratta di spazi che, conformemente al Piano regolatore portuale, sono destinati a ospitare attività economiche connesse al porto e che già nel 2023 erano stati utilizzati da Fincantieri Infrastructure per costruire manufatti metallici imbarcati successivamente verso il Texas proprio dalle banchine di Val Da Rio.

«Il Porto di Chioggia riparte attraendo investimenti in due settori chiave per il suo sviluppo, da una parte i project cargo e la sinergia con il settore industriale, dall’altra il rilancio del comparto turistico e, nello specifico, della vela da diporto. Segnali importanti – ha commentato il presidente dell’Authority, Fulvio Lino Di Blasio – per uno scalo che ha sofferto negli ultimi anni ma che possiede delle specialità di grande rilievo sia sul fronte del traffico merci, sia su quello delle attività legate al turismo, allo sport e alla crocieristica. Significativo, inoltre, che l’autorizzazione al cantiere di Cimolai sia arrivato in tempi particolarmente brevi, avendo beneficiato dell’innovazione tecnologica offerta dal nuovo sportello digitale “Autorizzazione unica ZLS” che fluidifica l’interazione tra gli enti, riducendo i tempi di gestione delle pratiche senza oneri aggiuntivi a carico delle imprese».

Sul fronte della difesa del centro urbano e del rilancio dell’attività diportistica, invece, l’Autorità ha autorizzato la realizzazione di una nuova barriera frangiflutti da parte dello Sporting Club Marina presso la Darsena Le Saline. La barriera sostituirà quella esistente, realizzata alla fine del XIXo secolo a delimitazione del tratto terminale del Canale Lombardo. Pur conservando le dimensioni della barriera precedente, la nuova opera potrà contare su un impatto visivo migliore, grazie anche all’attenzione riservata alle strutture di rivestimento, e su una maggiore resistenza agli elementi atmosferici.