TRIESTE – La rompighiaccio Laura Bassi, l’unica nave italiana per la ricerca oceanografica in grado di navigare nei mari polari, è partita dalla Nuova Zelanda verso la Stazione italiana Mario Zucchelli in Antartide: arrivo previsto il 16 dicembre.
Inizia così la prima delle tre rotazioni della 37a campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca e attuato dall’ENEA per la parte logistica e dal CNR per quella scientifica.
La missione della Laura Bassi (proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS di Trieste) è iniziata lo scorso 21 dal porto di Ravenna per raggiungere quello di Lyttelton (Nuova Zelanda) dopo circa 40 giorni di navigazione. Qui, prima di partire alla volta dell’Antartide, ha completato il carico del materiale (circa 30 container) e del carburante, imbarcando 25 persone tra tecnici e ricercatori del PNRA, oltre ai 21 marinai dell’equipaggio nave.
Quest’anno la N/R Laura Bassi compirà tre rotazioni dalla Nuova Zelanda all’Antartide. Durante la prima tratta, personale e caricoo saranno trasferiti alla stazione Mario Zucchelli. La nave lascerà l’Antartide prima di Natale per rientrare in Nuova Zelanda il 2 gennaio 2022. Durante il viaggio di rientro saranno svolte le attività di ricerca dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana, con transetti batimetrici del fondale del Mare di Ross. La partenza della seconda rotazione è prevista da Lyttelton il 6 gennaio 2022. Questa volta, oltre a trasportare materiale e 19 persone tra tecnici e ricercatori, sarà svolta anche una campagna di ricerche oceanografiche. Terminata la campagna oceanografica, la Laura Bassi approderà alla stazione Mario Zucchelli intorno al 4 febbraio, dove resterà in rada per consentire le operazioni di scarico/carico materiali e l’imbarco di 46 persone del PNRA e ripartirà alla volta di Lyttelton intorno a metà febbraio.
La terza e ultima rotazione è prevista dal 20 febbraio al 25 marzo 2022. Le 21 persone, tra tecnici e scientifici, svolgeranno nel mare di Ross attività di ricerca dedicata prevalentemente alla geofisica. La nave farà rientro in Italia intorno alla prima decade di maggio 2022, dopo circa 45 giorni di navigazione.