TRIESTE – RFI ha presentato oggi alla Commissione consiliare competente della Regione FVG i progetti per il territorio.
I punti cardine, anticipati nelle scorse settimane da AdriaPorts, hanno riguardato la velocizzazione della linea Trieste-Venezia, il nodo ferroviario di Udine, la sostituzione di numerosi, il potenziamento infrastrutturale del porto di Trieste. Temi caldi, non privi di polemiche che, considerata la vastità dell’argomento, hanno costretto all’aggiornamento della seduta entro la prima metà di febbraio.
Uno degli aspetti esaminati, già fonte di polemiche nel recente passato, è stato il collegamento fra Venezia e Trieste per i treni passeggeri. Oltre al miglioramento del servizio per i pendolari, gli interventi rivestono fondamentale interesse dal punto di vista del turismo e delle crociere in particolare. Saranno necessari però, iter piuttosto lunghi per far viaggiare i treni a 200 km/h e riuscire a collegare Trieste e Venezia in poco più di un’ora, circa 30 minuti in meno di oggi. Per raggiungere l’obiettivo è stata riproposta anche la contestata soluzione dei tunnel (di circa 20 chilometri) tra Ronchi e Aurisina, con rischi ambientali di non poco conto per un’area delicata come quella carsica.
«La logica delle grandi opere rischia di rallentare il territorio – ha commentato il consigliere d del Movimento 5 stelle, Cristian Sergo – e soprattutto non possiamo pensare di far fermare le Frecce a Monfalcone, all’aeroporto, a Cervignano, a Latisana e così via. Nessuno prende la decisione per non inimicarsi l’elettorato, mentre bisognerebbe eliminare qualche fermata. In questo momento, da Trieste e Venezia ci mettiamo un’ora e 24 minuti anche senza soste. E con le spese previste possiamo guadagnare 7 minuti e qualche minuto in meno se si fanno le costosissime varianti. Quella del Carso verrebbe da sola a costare 850-900 milioni di euro».
«Si tratta di un argomento molto sentito – ha commentato al termine della seduta l’assessore ai trasporti, Graziano Pizzimenti – che ha stimolato una lunga serie di interventi. Per consentire ulteriori approfondimenti sui temi specifici dei programmi di Rfi e sulle esigenze dei trasporti su rotaia, ma anche del territorio, è stato stabilito di rinviare la prosecuzione e conclusione dei lavori ad altra data. Nell’occasione – ha aggiunto l’assessore – potrà essere data risposta puntuale ai quesiti sottoposti».
Per quanto relativo al settore merci, è stato confermato che uno degli obiettivi resta quello di allontanare il traffico dalla stazione di Udine. In fase di audizione, il responsabile commerciale di Rfi per il Nordest, Carlo De Giuseppe, ha assicurato che «… il Friuli Venezia Giulia gode di una buona situazione infrastrutturale, con l’82% delle linee già elettrificate». Dalle relazioni è poi emerso che molti investimenti sono in dirittura d’arrivo, in particolare quelli relativi al potenziamento tecnologico della Venezia-Trieste, ad alcune opere sostitutive dei passaggi a livello, alla creazione di uno scalo a sud di Udine per i treni merci, agli interventi nell’ambito del porto di Trieste.