TRIESTE – Sì è tenuto oggi a Milano (sede del Provveditorato opere pubbliche), un incontro tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il sindaco di Udine Pietro Fontanini.
Sul tavolo i lavori ferroviari del Nodo di Udine, con particolare attenzione sui passaggi a livello, per il quale il Ministro ha confermato massima attenzione dopo anni di dibattiti. Due gli obiettivi a breve termine: velocizzare gli iter procedurali e recuperare le risorse necessarie. La prossima settimana ci sarà un altro incontro. Nel corso del vertice sono stati esaminati il raddoppio ferroviario della linea Cervignano-Udine e la Pontebbana che collega la città a Pordenone.
Le risorse necessarie a RFI (Rete ferroviaria italiana) ballano tra i 75 e i 90 milioni di euro, da affiancare ai 127 milioni già disponibili.
Eliminazione dei passaggi a livello, un nuovo posto di manovra, interventi su infrastrutture e apparati. Questa la lista dei lavori, già iniziati e, in qualche caso, già completati.
Importanti i benefici che l’opera apporterà alla circolazione regionale, ma soprattutto ai traffici di treni merci, con un occhio al porto di Trieste e all’intero sistema logistico regionale.
Una volta completate le opere, si avrà un incremento della capacità del Corridoio Baltico-Adriatico, anche connessa alla eliminazione delle “manovre parassite” nel nodo, dovute alla disposizione della stazione di Udine Parco rispetto ai raccordi.
Ma i lavori serviranno anche alla tanto attesa separazione dei flussi merci e viaggiatori e alla velocizzazione della radice di ingresso – lato Venezia – con itinerari a 60 km/h nella stazione di Udine.
Già con gli interventi di Fase I (nuovo Posto di manovra Cargnacco a modulo 750metri), sarà possibile eliminare le interferenze fra il traffico viaggiatori ed il traffico merci destinato ai raccordi industriali e i relativi impacci alla circolazione. Il rinnovo tecnologico di Udine consentirà un miglioramento delle prestazioni dell’intero impianto.