TRIESTE – Cimolai spa e Luigi Cimolai Holding spa hanno reso noto che sono state notificate, oggi dal tribunale di Trieste, le sentenze di omologazione dei concordati preventivi in continuità diretta dichiarati aperti in data 22 marzo 2023.
“In virtù dell’omologazione le procedure concordatarie sono da considerarsi chiuse ad ogni effetto di legge” si legge in una nota del Gruppo.
In agosto i creditori avevano dato il via libera al piano di ristrutturazione, che prevede la creazione di una newco, Nuova Cimolai, interamente partecipata dalla Luigi Cimolai Holding, alla quale trasferire asset e contratti della Cimolai spa. In questo modo si intende garantire la continuità aziendale e la prosecuzione delle commesse (circa 800 milioni di ordini), salvaguardando i posti di lavoro.
La crisi era stata causata da alcune operazioni con i derivati svolte dall’ex direttore finanziario del gruppo, come copertura del rischio su cambio euro/dollaro. L’azienda ha sempre sostenuto trattarsi di attività non autorizzate dalla proprietà e sottoscritte da chi non avrebbe avuto titolo per farlo. Operazioni del valore complessivo di circa 530 milioni di euro.
L’ipotesi di salvataggio dovrebbero basarsi su finanze della famiglia Cimolai e su altri interventi esterni, tra i quali un prestito Sace, approvato a luglio.
Cimolai è un’azienda di Pordenone, leader nel settore delle costruzioni metalliche, da oltre 70 anni impegnata nella progettazione, produzione e montaggio di strutture complesse in acciaio. La Società è stata affidataria di progetti iconici in tutto il mondo, tra cui spiccano il telescopio più grande del pianeta, l’ELT (Extremely Large Telescope), la stazione della metropolitana “Oculus” di Calatrava a Ground Zero a New York, la complessa struttura a nido d’ape Vessel, il nuovo Terminal dell’Aeroporto di Fiumicino, la stazione ferroviaria AV di Reggio Emilia e il padiglione degli Emirati Arabi Uniti all’EXPO 2021 di Dubai.
A Porto Nogaro gestisce i cantieri navali Cimar assieme a Mariotti.