TRIESTE – L’Autorità di sistema portuale di Trieste e Monfalcone ha pubblicato un bando di gara da 14,2 milioni di euro per la gestione (sviluppo e manutenzione software) di Sinfomar, sistema informativo per regolare l’accesso ai due scali.
Si rinnova e si implementa, quindi, uno dei fiori all’occhiello del porto di Trieste, che dal 2014 coinvolge operatori e soggetti istituzionali con risultati di eccellenza nazionale.
L’intenzione è quella di trovare un socio privato per la costituenda “PCS Newco S.r.l.”, società mista pubblico/privata, della quale l’Authority deterrà comunque il 51%. Il resto sarà in mano ad un soggetto privato che sarà scelto dalla procedura di gara appena pubblicata e che mette sul tavolo 14,2 milioni di euro.
In particolare, la parte centrale dell’appalto vale 6 milioni ed ha per oggetto il servizio di assistenza e manutenzione evolutiva di Sinfomar. Quindi accrediti e formazione di nuovi utenti, di assistenza specifica su traffico marittimo, ferroviario e stradale, ma anche di analisi di dati e supporto all’analisi di nuove procedure.
Al totale di 14,2 milioni di euro dell’appalto si arriva sommando 1 milione per l’opzione di proroga, altri 6 milioni per servizi analoghi nei 3 anni successivi e l’importo massimo del quinto d’obbligo (1,2 milioni), in caso di variazioni in aumento.
Entro tre anni dalla stipula del contratto originale, infatti, l’Authority si riserva la facoltà di affidare all’aggiudicatario nuovi servizi: realizzazione di componenti Sinfomar per ottimizzare i processi logistici legati ai flussi stradali e ferroviari di ingresso e uscita dei porti di Trieste e Monfalcone (durata 60 mesi e importo stimato 4 milioni) e componenti Sinfomar per l’interoperabilità con processi portuali di natura logistica e doganale, con il sistema doganale AIDA e con i sistemi della P.A. e di altri enti pubblici o privati (durata: 60 mesi e importo stimato 2 milioni)

L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale è dotata di un sistema informativo, appuntoil “Port Community System” (PCS), progettato per essere al servizio dell’intera comunità portuale. La soluzione informatica che funge da supporto è stata denominata “Sinfomar”. Questo sistema è stato realizzato per gestire in modo efficiente la specificità legislativa propria del porto di Trieste, composto dalle aree di Porto Vecchio, Porto Nuovo, Oli Minerali, Scalo Legnami e Zona Industriale, caratterizzate da aree parziali o totali di Punto Franco. Tali aree sono divise anche in aree comuni (in capo all’Authority) e in aree in concessione (in capo ai terminalisti e operatori privati), incluse le aree afferenti alla più ampia realtà della logistica del sistema portuale, come l’Interporto di Trieste.
Il progetto Sinfomar ha coinvolto, fin dall’anno 2014, l’intero mondo marittimo locale e regionale. In particolare, tra gli operatori privati sono stati coinvolti gli Agenti Marittimi, gli Spedizionieri, gli Spedizionieri Doganali e i Terminalisti. In misura minore sono stati coinvolti alcuni trasportatori e le società di Sorveglianza.
Per quanto riguarda, invece, gli operatori pubblici, sono stati interessati dal progetto Sinfomar l’Agenzia delle Dogane, la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza, la Motorizzazione Civile, la Sanità Marittima, gli interporti regionali (in primis l’Interporto di Trieste, diventato di fatto il principale terminal intermodale di riferimento) ed alcuni operatori particolari, quali le società Alpe Adria spa, Rail Cargo Austria (impresa ferroviaria), Adriafer S.r.l. (società di manovra ferroviaria) e l’Università di Trieste (soggetto interessato all’analisi dei dati logistici afferenti il porto di Trieste).
In quest’ottica, ed in considerazione del fatto che il PCS Sinfomar è uno strumento dell’Autorità messo a disposizione dell’intera comunità pubblica e privata, formata attualmente da circa 1470 utenti accreditati e 240 enti/aziende.
Inoltre, dall’aprile del 2017, il modulo ferroviario è diventato strumento unico di funzionamento del gate in/out dei convogli ferroviari, non solo logistico ma anche documentale. La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane esercitano il proprio potere autorizzativo all’ingresso e uscita dal Punto franco dei convogli e delle merci trasportate esclusivamente in questa modalità. Da luglio del 2018, la gestione dei buffer esterni al porto, denominati ABA (Authorised Buffer Area), che consentono l’accesso ai mezzi pesanti nelle aree dei terminal, è totalmente demandata al software Sinfomar. Inoltre, dal 31 ottobre 2022 è stato attivato il preavviso di arrivo con valenza doganale, come elemento obbligatorio per entrare via strada nel porto di Trieste. Tale cambiamento ha comportato un importante incremento degli accessi a Sinfomar (da una media di circa 1.300 accessi fino ad una media superiore a 3.600 accessi giornalieri, con picchi giornalieri superiori ai 4.000 accessi), con conseguente aumento delle richieste di assistenza.