TRIESTE – Un tavolo permanente – coordinato dal viceministro Vannia Gava – per discutere di forza lavoro dello stabilimento, subappalti e formazione.
Questo il senso dell’incontro tenutosi oggi a Roma tra Fincantieri, Comune di Monfalcone e Governo.
«Una riunione importante tra governo, società e amministrazione di Monfalcone – commenta il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Gava – con tante proposte messe sul tavolo per trovare una sintesi tra mondo del lavoro e della produzione, che va salvaguardata perché ha un impatto importante nel nostro Paese, ma anche a tutela del comune di Monfalcone che si trova a farsi carico di diverse problematiche legate all’aumento dei residenti di paesi stranieri, con criticità legate spesso alla mancata integrazione».
La volontà è quella di intervenire sulla riqualificazione della forza lavoro del cantiere, che implica una revisione dei subappalti e un programma di formazione e di incentivazione per l’assunzione di manodopera locale, nonché sulle norme sui ricongiungimenti e il controllo delle presenze temporanee. L’incontro fra il sindaco Anna Maria Cisint, il vice sindaco Antonio Garritani, i rappresentanti dei Ministeri dell’Interno, del Lavoro e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e i vertici di Fincantieri, dovrebbe aprire una nuova fase di trattative nell’obiettivo di attuare un diverso modello produttivo rispetto a quello creato a inizio degli anni Duemila “che ha provocato l’arrivo massiccio di immigrati con tutte le relative ricadute sociali negative” recita una nota del Comune.
«E’ la prima volta – sottolinea il sindaco Cisint – che si realizza un confronto congiunto ai massimi livelli che vede coinvolta l’amministrazione comunale, il Governo nei dicasteri più direttamente interessati e la società Fincantieri e nel quale si assumono decisioni destinate a influenzare progressivamente l’assetto dei fabbisogni di manodopera dello stabilimento monfalconese. C’è una stretta correlazione fra il sistema di produzione dell’azienda e le ricadute nei confronti della nostra città, che ha pagato un prezzo pesante da tutti i punti di vista, compreso quello del mercato del lavoro locale, per l’indiscriminata presenza di stranieri che rifiutano spesso ogni processo di integrazione. Ed è la prima volta che le richieste che abbiamo posto in questo senso sono state comprese e recepite appieno dagli interlocutori, che hanno assunto l’impegno di affrontarle nelle relative sedi decisionali, politiche, legislative e operative, sia nell’ambito del piano industriale di Fincantieri, sia nell’ambito dei provvedimenti normativi. Per quanto ci riguarda, si apre un percorso decisivo per le sorti di Monfalcone: saremo determinati nel verificare passo a passo e quotidianamente le scelte che ne conseguiranno».
«Il problema del lavoro italiano è un problema che crea degli impatti sociali, quindi bisogna continuare a comunicare in download e in upload con il territorio, con la cifra dell’intelligenza sociale e con la cifra dell’intelligenza industriale». Questo il commento alla “questione Monfalcone” da parte dell’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, rispondendo ad alcune domande dei cronisti a margine del convengo Risorsa Mare, oggi a Trieste.