TRIESTE – Un sistema del Nord Adriatico potrebbe essere utile nella concorrenza ai porti del Nord Europa.
Lo ha detto ad Adriaports il presidente dell’Authority di Trieste e di Espo (European Sea Ports Organisation), Zeno D’Agostino, commentando il rilancio del nuovo terminal container di Fiume, che sarà pronto nel 2025.
Proprio in vista del nuovo Rijeka Gateway di Ap Moleller-Maersk e di una collaborazione tra i porti di Trieste, Capodistria e Fiume, D’Agostino – oggi a Madrid proprio per una riunione Espo – ribadisce il suo pensiero, ma con qualche aggiunta…
«Intanto guarderei alla capacità marittima e alla capacità ferroviaria: la cooperazione se deve esserci la trovi, e poi comunque non dipende più di tanto dal pubblico. Chiaramente il tema è che siamo ancora costosi rispetto al nord Europa, nel senso che nel nord Europa riescono ad avere tariffe più alte ed essere competitivi. Noi invece ci facciamo la guerra. Quindi secondo me, più che altro la cooperazione potrebbe essere utile perché alla fine sennò si viene sfruttati dalle compagnie e più che questione di capacità, diventa una questione di cartello» dice D’Agostino.
«Diciamo quindi che in un sistema adriatico dove c’è la presenza dei grandi terminalisti e delle grandi compagnie potrebbe avere un senso anche la collaborazione. Ad ogni modo, sia per la Croazia che per Slovenia e Italia, secondo me costruire infrastrutture ha un senso, ma l’elemento basilare di queste infrastrutture deve essere l’accessibilità ferroviaria, perché il treno è probabilmente la modalità migliore per movimentare le merci. Un Nord Adriatico che si prepara ad uno scenario futuro che non può che essere positivo, va bene. Insomma, nuove infrastrutture che nascono in Croazia, Slovenia e Italia, nel medio periodo, senza parlare di lungo periodo, troveranno sicuramente traffico».