TRIESTE – Alpe Adria farà partire un nuovo collegamento ferroviario con la Serbia. A fine settembre – salvo imprevisti – operatori logistici e portuali, ma anche industriali della regione, invece, parteciperanno ad una missione in Marocco.I due appuntamenti sono stati confermati oggi da Enrico Samer, a capo del Gruppo che gestisce l’Autostrada del mare con la Turchia dal porto di Trieste, durante il suo intervento alla “due giorni” di Risorsa mare, in corso a Trieste. La direttrice verso la Serbia (Belgrado in particolare) era già stata annunciata da Alpe Adria nei mesi scorsi. In una prima fase, che avrà inizio già dalla prossima settimana, si tratterà di traffico “continentale”. Prodotti industriali in export dall’Interporto di Cervignano alla volta dei Balcani. Naturalmente ci sarà la possibilità di sfruttare il link con il porto di Trieste, nel caso in cui si trovino altri traffici, sia in import che in export. «Si tratta di collegamenti che daranno opportunità a nostri imprenditori di esportare merci verso quei mercati» ha commentato Samer.

A fine settembre, invece, dovrebbe tenersi una missione per valutare nuovi collegamenti tra il porto di Trieste e il Marocco. Il programma non è ancora stato definito e qualche dubbio che il recente terremoto appena avvenuto nel Paese africano possa far rinviare gli appuntamenti, si sta facendo largo. Se tutto dovesse invece andare come previsto, rappresentanti degli operatori portuali e della logistica, ma anche una rappresentanza di industriali del Friuli Venezia Giulia, avranno una serie di appuntamenti verificare una nuova rotta lo scalo regionale e il Marocco. Il nuovo collegamento Intramed, così come altri con lo stesso riferimento geografico, interessa soprattutto la tipologia di traffico Ro-Ro. L’ipotesi, come già si sta facendo con l’Egitto, potrebbe essere quella di creare na nuova autostrada del mare gestita dai danesi di DFDS, riferimento al porto di Trieste. «Tutto ciò a dimostrazione che le attuali direttrici di traffico trovano oggi nel Mediterraneo e nel nostro Paese un punto di riferimento. Corridoi doganali e informatizzazione hanno sicuramente dato impulso a questo genere di sviluppo» ha sottolineato Samer.

Dunque Trieste come hub per lo spostamento a Sud di alcuni traffici, così come sostenuto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Trieste diventerà nei prossimi anni la porta di accesso più significativa d’Europa, almeno di questa parte di Europa. Proprio perché, purtroppo, si è chiusa l’Europa ad Est col rialzarsi di un “cortina di ferro” ancorché, per fortuna, qualche centinaio di chilometri più a Oriente. In questo novo contesto geopolitico e geo economico, Trieste – ha detto Urso a margine del convegno – assume una posizione centrale e l’Italia assume una posizione centrale perché l’Europa, inevitabilmente e per decisione altrui, non potrà più crescere ad Oriente ma dovrà necessariamente crescere verso Sud, il Mediterraneo, l’Africa e al centro di tutto ciò c’è Trieste, c’è la nostra penisola».                                                                                    «In questo contesto, Trieste con Venezia, avendo peculiarità diverse, possono rappresentare i porti più prossimi all’Ucraina, tenendo conto che il corridoio terrestre può giovarsi della più grande piattaforma logistica europea, che è quella di Verona. Può creare un corridoio – ha aggiunto Urso – che giungerà nell’Ucraina centrale, laddove dovrà svilupparsi quelle una piattaforme logistiche per consentire all’Ucraina di esportare via terra e poi attraverso il porto di Trieste quello che prima importava o esportava via mare direttamente dai porti ucraini nel Mar Nero o nel Mare d’Azov».